L’autostima

“Le persone sono come le vetrate colorate, brillano e scintillano quando fuori c’è il sole, ma al calar delle tenebre viene rivelata la loro vera bellezza solo se è accesa una luce dall’interno”.  ElisabethKeubler-Ross

 L’autostima, in una persona, è quella luce accesa da dentro che ha un ruolo fondamentale in ognuno di noi, ma non tutti siamo coscienti di quanto essa influenzi effettivamente il nostro benessere.

Partecipo spesso alle attività delle associazioni culturali, artistiche, sportive ecc. del territorio, specie a quelle dell’UTEP (Università Territoriale Educazione Permanente) di Laterza e a quelle dell’ARCI di Ginosa. Ciò che in particolare mi colpisce è che le persone che frequentano dette associazioni non sono poi tanto diverse dai loro coetanei. L’unica differenza tra loro sta nel fatto che i primi si sono alzati dal divano, spento la tv e “rimessi in gioco” riacquistando così interessi, energie e soprattutto autostima, mentre i secondi restano in poltrona pensando a un “naturale saggio declino”.

L’autostima, dunque, è legata all’idea che ognuno ha di sé, indipendentemente da ciò che gli altri pensano. È l’ingrediente più importante per avere fiducia nelle proprie risorse e capacità.

Mi è capitato di vedere una bellissima immagine: un gattino allo specchio. La particolarità di quella foto è che la bestiolina non vede riflessa l’immagine di un piccolo gatto, ma quella di un maestoso leone. È questa la forza dell’autostima: se credi in te, riesci a vedere cose che altri non vedranno mai.

I Greci, come Buddha, sostenevano che “Siamo ciò che pensiamo”: tutto nasce dai nostri pensieri e attraverso di essi creiamo il nostro mondo e diventiamo ciò che crediamo di essere, poiché pensieri, convinzioni e sogni condizionano i comportamenti influenzando le reazioni e le relazioni umane.

“Siamo quello che siamo e dove siamo, perché prima lo abbiamo immaginato”.  Donald Curtis

Possiamo affremare che l’autostima, alta o bassa chessìa, è senz’altro legata a ciò che pensiamo di noi stessi e come vorremmo essere. Alcuni hanno un’autostima eccessivamente alta e sono quelli che appartengono alla categoria dei palloni gonfiati o i Mister figo, coloro cioè che hanno una smisurata presunzione e testardaggine, un’enfasi eccessiva sui propri pregi, capacità e successi; naturalmente omettono i loro difetti e gli errori. Richiamano sempre l’altrui attenzione su di loro e nutrono invidia e gelosia verso gli altri. Impongono il proprio punto di vista con tante parole, senza mai ascoltare e attribuiscono i loro insuccessi a cause esterne, alla sfortuna, ad altre persone o a circostanze avverse. Pensate che cosa possa comportare, a livello relazionale, quest’atteggiamento di superiorità. Mister figo è ovunque: è responsabile di un team all’interno di un’azienda, è un genitore, un partner, un amico ecc.

All’opposto di Mister Figo abbiamo Mister infelice. È un personaggio alla Fantozzi, con un’autostima eccessivamente bassa: scarsa fiducia in sé e nelle proprie capacità; è insicuro e si sente sempre inadeguato rispetto agli altri e alle situazioni in genere. I problemi e gli ostacoli della vita lui li percepisce come mantagne insormontabili che gli creano ansia. Non è in grado di assumersi delle responsabilità e si sente inferiore agli altri. È sempre critico con se stesso, racconta spesso bugie e vive perennemente con i sensi di colpa. È passivo, denigra spesso le proprie capacità e non sa dire mai di “no”. Anche questo caso, non ci siamo.

Abbiamo visto i due estremi, Mister figo e Mister infelice, tra questi due “sfortunati” c’é anche, per fortuna, chi possiede una giusta e sana autostima ed è Mister ok. Questa persona ha consapevolezza della propria unicità e rispetto di sé, come anche degli altri. Accetta volentieri il confronto e crea empatia con il prossimo. È cosciente dei propri difetti come dei propri pregi con cui celebra i risultati raggiunti. Ha sufficiente umiltà nel chiedere scusa, quando sbaglia, ed è sempre pronto ad assumersi responsabilità. Manifesta con chiarezza e sincerità sia la propria approvazione sia il proprio dissenso in ogni situazione.

L’autostima alta, bassa o giusta è frutto dell’amore o del suo contrario che un essere umano riceve dalla nascita fino all’età matura. La certezza o l’incertezza di essere o non essere degni d’amore e di apprezzamento per ciò che si è, indipendentemente da ciò che si faccia o non si faccia. In questo i genitori, o gli adulti di riferimento che orbitano nel sistema vitale del bambino, giocano un ruolo determinante.

E bene rilevare almeno tre atteggiamenti significativi che adotta chi ha un legame affettivo con i bambini:

Ipercritico è colui che nutre attese pressanti nei confronti del piccolo, senza lodarne i risultati.

Iperprotettivo è quello che ha la tendenza a tenere sotto una campana di vetro il bambino, impedendone la sua esperienza diretta del mondo: sperimentare, sbagliare e imparare dagli errori.

Infine c’è chi ha l’atteggiamento giusto: sa creare stimoli e apprezzare il bambino in modo da permettergli di fare esperienza del mondo, pur tenendolo continuamente sott’occhio (da adulto capace), osservandolo a distanza e pronto a intervenire in caso di necessità.

Saper dire “bravo”, “complimenti” e parole affettuose per rafforzare qualcosa che il piccolo ha fatto, è molto importante al fine di comunicargli accettazione incondizionata e spronarlo a ripetere l’azione.

Anche in ogni adulto è nascosto un bambino che urla per essere visto, ascoltato, considerato. Non si nasce sicuri di sé, lo si diventa. Ora, tralasciando il caso di Mister figo, l’autostima è un processo lento e se qualcuno è stato aiutato fin dall’infanzia a trovare sicurezza nelle proprie risorse, per altri iniziare a credere in se stessi è una vera conquista.

         La prima cosa da fare, se si vuole puntare sulla propria persona, è smettere di fare il Mister infelice, continuamente a giudicarsi: è frustrante e non porta a nulla, al contrario rende ancora più misera la considerazione che si ha di sé. Smettiamo di confrontarci con gli altri e proviamo invece a vedere e migliorare le nostre abilità. Diventiamo dei Mister ok, anche quando la strada da fare è tanta e tutta in salita e il futuro appare difficile. La vita ci offre sempre delle soluzioni. Sì, possiamo farcela. Scriviamolo su un pezzo di carta e ripetiamolo come una canzoncina e, piano piano, la nostra mente la imparerà.

Giovanni Matera

Per consultare altri miei articoli:

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