Chi è Giovanni Matera

Giovanni Matera è nato a Laterza, nel 1955,
dove dirige la Matera Arredamenti, della quale
è proprietario. Sposato, con tre figli, è nonno
di sei splendidi nipotini; è un fervido
atleta di podismo amatoriale. È impegnato su
vari fronti: nel sociale-culturale e nella
promozione del territorio ionico. Scrive, di
ricerca e formazione aziendale e umana, su
diversi giornali locali e testate giornalistiche
on line.

“un imprenditore dal volto umano”

Conosci te stesso L’antica massima greca iscritta nel tempio di Apollo a Del, “Conosci te stesso” è alla base del focus interno che porta alla consapevolezza, primo passo necessario per una piena realizzazione di sé. Corriamo e ci affanniamo, come criceti in una ruota, senza sapere perché e dove siamo diretti? Avanzare nella vita in balia dei dadi o di scenari esterni, come un grande gioco dell’oca, penso che non sia nei nostri piani. Ma ci proiettiamo ugualmente in una vita che non è la nostra, giustificandoci, poiché troppo presi da altro e facendo finta di non avere passioni, talenti, forti motivazioni, delegando agli altri (genitori, insegnanti, amici, partners, capi, politici, società…) le redini della nostra vita. Perché?

“ I sogni generano le idee che fanno girare il mondo, ma sono le idee che fanno sognare.”

 

Pensare che dalla vita si debba soltanto ricevere, oltre che un’illusione, è soprattutto un errore poiché è lo scambio che ci migliora e arricchisce.
Ciò, penso sia l’insegnamento più importante che abbia potuto trarre dalla mia lunga esperienza di imprenditore e di uomo. Non sono gli oggetti in sé a soddisfare le esigenze delle persone, ma le aspettative e il significato emozionale che tali beni rappresentano per loro.
Da queste semplici considerazioni nasce la mia animosa esigenza di pubblicare il presente blog; dopo aver messo in conto, naturalmente, le eventuali e legittime obiezioni che potrei ricevere. Una su tutte: Cosa c’entra un imprenditore con la letteratura? Assolutamente nulla! Infatti, vorrei tranquillizzare chiunque fosse colto dal sospetto che lo scrivente nutra qualsivoglia velleità letteraria. Io sono, e resto, soltanto un imprenditore con il semplice desiderio di condividere con quanti (colleghi e non) avessero la curiosità e la pazienza di voler conoscere il risultato di esperienze vissute, ricerche e studi condotti da me medesimo, in diversi anni, con professionisti di livello internazionale nel campo del nuovo Marketing Relazionale ed Esperienziale, che hanno consentito di migliorare la mia vita professionale e privata. Ognuno di noi, nel proprio piccolo, è un imprenditore, qualunque sia il suo ruolo nella società: padre, madre, figlio/a, nonno/a, professionista, dipendente, precario/a o disoccupato/a. Ciascuno è titolare dell’impresa di se stesso e, come tale, unico attore del proprio destino, che non può ridursi a spettatore al teatro della propria esistenza.
Pensate che il mio sia un caso di follia? Ebbene sì, lo è. Ed è pure irreversibile! E sapete da che cosa scaturisce questa follia? Dalla mia strenua opposizione all’idea di finire nel sogno di un altro. 


“La conoscenza è il bene, il male, invece, è l’ignoranza”

 

Sappiamo tutti che i sogni generano idee, e sono le idee che fanno girare il mondo. Di conseguenza, quando non abbiamo più idee, vuol dire che abbiamo smesso di sognare ed è allora che finiamo nei sogni altrui, divenendo spettatori passivi nella commedia della nostra vita.
Allora, follia per follia, consentitemi di osare fino al punto di dire che siamo finiti quasi tutti nel sogno del “potere costituito”: la famiglia, la scuola, la politica, la religione ecc. Siamo diventati pressappoco quello che gli altri volevano che noi fossimo; cioè delle “brave persone” ben inserite nel “sistema”, educati, diligenti e rispettosi. Siamo finiti nel sogno di coloro che, poco alla volta, si sono impadroniti dei nostri destini e ridottici a figuranti da tenere sotto controllo con periodiche e terrificanti previsioni sul futuro. Proprio così! Scampate le pandemie, gli anatemi mistici e la terza guerra mondiale, ora è la volta del terrore economico e finanziario che ormai tutti abbiamo imparato a chiamare “crisi”. Okay, c’è la crisi e tutti ne siamo coinvolti. Ma come ne usciamo? Non certo facendoci intimorire al punto da oscurare la proiezione del nostro sguardo verso nuovi e più ampi orizzonti, dove poter sognare ancora, generare nuove idee e realizzare nuovi progetti!
Per fare ciò è indispensabile una seria e profonda introspezione. Alla fine della quale, però, bisogna porsi una semplice ma fondamentale domanda: Che cosa posso fare io?
Bene. Io, per cominciare, ho deciso di scrivere questo blog, che spero possa diventare un mezzo di scambio di esperienze ed anche un’arma di resistenza, contro la rassegnazione, il pessimismo e la resa, nelle mani di chi voglia vivere attivamente da protagonista la propria esistenza e non sopravvivere passivamente da comparsa nei sogni altrui. 

Giovanni nel sociale

La Goccia Ginosa

La voce del paese Gioia del Colle

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