Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.

Il famoso settimanale londinese The Economist ha pubblicato i risultati di un concorso indetto dalla medesima testata, mirato a verificare chi, tra i partecipanti appartenenti alle diverse professioni, fosse in grado di predire con maggior precisione lo stato dell’economia britannica nei dieci anni a venire. Ebbene, sembrerà incredibile ma tra i primi a classificarsi, come migliori corsisti, sono stati i lavoratori della nettezza urbana. Sissignori, proprio così, i netturbini si sono piazzati nelle prime posizioni del concorso, alla pari con tre top manager di altrettante multinazionali.

Evidentemente – ha commentato The Economist – i bidoni della spazzatura, se esaminati con occhio attento, possono essere degli ottimi indicatori economici”.

Il pensiero e la visione strategica dipendono dalla capacità di percepire, presagire e cogliere indicazioni utili da segnali deboli che, agli occhi dei più, possono passare del tutto inosservati. Va da sé che non possono essere sviluppati da persone che prediligono rapporti e fogli di carta traboccanti di numeri. Occorre quindi bilanciare la plausibile evoluzione degli scenari esterni con le aree di vitalità interne all’azienda.

Con questo non voglio intendere che i fattori tangibili (Hard) quali i bilanci economici/finanziari non siano importanti, anzi, dico solo che, in quanto consuntivi, ci raccontano quello che è stato il passato, ma non ci danno nessuna indicazione di quello che sarà lo scenario futuro.

I Fattori cosiddetti intangibili (Soft) o segnali precoci, invece, possono prefigurarci una visione prospettica d’impresa e svelarci se l’azienda potrà essere in grado di affrontare le diverse e impegnative sfide che il mercato odierno continua a lanciare.

Vediamo ora quali possono essere alcuni dei fattori cosiddetti intangibili:

  • L’immagine aziendale deve essere coerente con ciò che intende rappresentare;
  • Dipendenti soddisfatti di lavorare in azienda;
  • Elevati livelli di energia;
  • Senso di appartenenza;
  • Sufficiente abilità d’innovazione aziendale;
  • Monitoraggio costante delle capacità di apprendimento e verifica delle conoscenze acquisite da ogni risorsa umana in seno all’azienda;
  • Ambiente favorevole alle relazioni interpersonali e al lavoro in team;
  • Clienti soddisfatti e fedeli all’azienda.

L’azienda che abbia in sé questi otto fondamentali fattori, per riflesso, avrà a sua disposizione una serie di indicatori precoci in grado di fornirle costantemente informazioni sull’orientamento del lavoro e sulla propria capacità futura di generare profitti a prescindere, relativamente, dalle mosse della concorrenza. Nel lungo periodo la performance economica sarà la logica conseguenza dell’attenzione che avrà dimostrato nei confronti dei succitati segnali precoci.

Per sviluppare un efficace pensiero strategico e garantire la sua corretta applicazione occorre possedere, per dirla in metafora, la visione d’insieme della foresta cogliendone l’estensione e i confini e, allo stesso tempo, saperne osservare i dettagli; ovvero le caratteristiche dei singoli alberi. D’altronde, che tipo di strategia può scaturire da qualcuno che abbia solo la visione dall’alto della foresta, ma che in realtà non ha mai visto da vicino un albero in vita sua?

La risposta a molte di queste domande è più che ovvia, tuttavia in concreto nelle aziende vi è una preoccupante mancanza di consapevolezza su questi aspetti. E’ forse più importante sapere di aver ottenuto oggi ottimi risultati, piuttosto che essere certi di ottenerne altrettanti nei prossimi anni?

Giovanni Matera

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