Generazioni: Boomers, X, Millennials e Z a confronto

«Non c’è vita al di fuori dei rapporti intergenerazionali».

È questa definizione del sociologo François Höpflinger a esprimere nel modo più chiaro e poetico possibile l’importanza di quello che erroneamente si considera sempre un ostacolo della società, il cosiddetto “gap generazionale”.

 La Generazione dei Boomers, nati tra il 1946 e il 1964 (anni 59/77), ha affrontato diverse sfide significative durante la sua vita:

Crescita economica senza precedenti. I boomers sono nati in un periodo di crescita economica senza precedenti, negli Stati Uniti e in molte altre parti del mondo. Questo ha portato a un aumento dei beni di consumo e decenni di benessere a livello mondiale.

 Cambiamenti demografici. I boomers sono i figli del baby boom, un’esplosione demografica avvenuta dopo la seconda guerra mondiale.

 Rivoluzioni culturali. I boomers hanno vissuto l’epoca delle rivoluzioni culturali, delle lotte per i diritti civili, del pacifismo, dell’ecologia. Hanno assistito all’assassinio di Kennedy e Martin Luther King, alla guerra fredda e quella del Vietnam, al movimento hippie, alla rivoluzione sessuale.

 Avvento della tecnologia moderna. I boomers hanno sperimentato l’avvento della tecnologia moderna. Hanno visto la nascita dei computer, ma sono stati abituati per la maggior parte della loro vita a vivere senza pc e cellulare. E comunque ha assistito a numerose innovazioni come:

Computer personali. Questi dispositivi hanno rivoluzionato il modo in cui lavoriamo, studiamo e ci divertiamo.

Internet. L’avvento di Internet ha cambiato drasticamente il modo in cui comunichiamo, accediamo alle informazioni e conduciamo affari.

Telefoni cellulari. I telefoni cellulari, e successivamente gli smartphone, hanno reso la comunicazione e l’accesso alle informazioni possibili ovunque e in qualsiasi momento.

Aeroplani. Il primo velivolo da guerra ha solcato i cieli nel primo conflitto mondiale, ed è stato poi impiegato dal 1930 da alcune aziende come servizio per la distribuzione della posta e il trasporto passeggeri.

Vaccini e antibiotici. Molti rimedi contro alcune malattie infettive mortali sono stati sviluppati nel XIX secolo ma ci sono voluti decenni, se non secoli, prima che fossero prodotti vaccini e antibiotici in una quantità tale da combattere ed eliminare l’ultimo virus responsabile.

Bomba atomica. Anche questa è un’innovazione e la più distruttiva di tutte. Usata per la prima volta nella seconda guerra mondiale, il suo spettro ha alimentato la guerra fredda e continua a far parlare di sé.

Chip e circuiti. I circuiti integrati erano noti fin dal 1860, ma solo agli inizi del 1940 i ricercatori iniziarono ad acquisire gradualmente le conoscenze necessarie per sfruttarli a livello commerciale.

Queste innovazioni hanno avuto un impatto profondo sulla società e hanno plasmato il mondo in cui viviamo oggi.

La Generazione X o di transizione riguarda i nati tra il 1965 e il 1980 (anni 44/58). Si tratta di individui che in media hanno una coscienza ecologica piuttosto elevata rispetto alle generazioni precedenti, poiché hanno avuto la prima fase della vita segnata da problemi ambientali come Chernobyl o il buco nell’ozono.

Generazione Y o anche Millennials sono i nati tra il 1981 e il 1996 (anni 29/43), definiti Millennials in quanto divenuti maggiorenni nel nuovo millennio. Essi rappresentano una generazione di transizione fra passato e futuro: avendo visto nascere Internet e assistito alla progressiva diffusione dei social network, sono la prima generazione digitalizzata, che ha vissuto l’abbattimento delle barriere culturali grazie alla “rete”. Di conseguenza, sono persone avventurose, dalla mentalità aperta, cittadini del mondo che amano esplorare nelle differenti culture e nei diversi linguaggi. Sono una generazione di “idealisti” e hanno ereditato dai genitori una componente narcisistica, per cui sentono il bisogno di avere costantemente un riconoscimento esterno e immediato, una sorta di maestro o di mentore, che li gratifichi nell’immediato sul piano personale.

Per questo i Millennials sono stati spesso definiti come una generazione di impazienti. Per catturare la loro attenzione, le imprese devono puntare molto sull’ispirazione, sull’innovazione e su una comunicazione organica che entri nelle vite dei millennials in modo autentico e non invasivo. Ma soprattutto, fare leva sul loro lato idealista e un po’ utopista, i brand devono prendere posizione sulle questioni rilevanti per la società e dimostrare nei fatti di agire in modo da lasciare un segno tangibile di cambiamento e miglioramento per il pianeta.

Generazione Z” si riferisce ai nati tra il 1997 e 2012 (anni 13/28) e sono i più pragmatici:

Fare, creare e lasciare il segno, riassume l’orientamento valoriale di questa generazione, completamente immersa nel digitale, dove la vita si svolge senza soluzione di continuità tra offline e online, ma prevalentemente online. I giovani della generazione Z utilizzano in media 5 dispositivi (contro i 3 dei Millennials), e per loro la dimensione visuale è molto più importante rispetto a quella testuale, ancora rilevante invece per i millennials.

Un altro aspetto che differenzia fortemente la generazione Z dalla precedente è lo spiccato spirito di intraprendenza: se i Millennials aspettano di essere scoperti, i giovani della generazione Z sono “pronti a sgobbare pur di riuscire”. Sono ancora più ecologisti dei millennials e desiderano provocare direttamente un impatto positivo sulla vita delle persone, lasciando in prima persona un segno innovativo nel mondo.

La comunicazione deve avvenire prevalentemente tramite social, ed essere breve e incisiva, in grado di stimolare la loro curiosità partendo da un racconto visivo.

La fedeltà ai brand è poco presente: i post-Millennials sono legati solo ai brand “social media-friendly”, nei quali si riflettono e con i quali comunicano direttamente.

Una strategia di successo deve perciò essere semplice, one-click e deve saperli stimolare, incuriosire e portarli ad informarsi su uno specifico brand.

In estrema sintesi i Millennials appaiono ancora idealisti, ottimisti e un po’adolescenziali, mentre la Generazione Z è più pragmatica e disincantata, il che per un curioso gioco delle parti, la rende in un certo qual modo più “adulta” della generazione che l’ha preceduta.

Probabilmente l’essere figli di un periodo economico di continue recessioni ha lasciato un segno su questi ragazzi.

Le aziende quindi che saranno in grado di cavalcare in anticipo le tendenze e i desideri dei Millennials, ma soprattutto quelle della Generazione Z, avranno più chance di risultare vincenti in futuro.

Giovanni Matera

Per consultare altri miei articoli:

www.giovannimatera.it

 

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