Crea il tuo futuro
Tutte le cose sono create due volte: la prima nella nostra testa, la seconda nella realtà.
Alcuni anni fa mi raccontarono che all’università di Yale (in America) condussero uno studio sugli alunni che frequentavano l’ultimo anno del corso di economia. Chiesero, chi di loro avesse una meta nella vita. Alcuni risposero in modo affermativo. A questi domandarono poi chi avesse scritto le proprie mete e conservato gli appunti. Solo il 3% replicò di averlo fatto. Ebbene, vent’anni dopo, questo 3% (diventato professionisti) guadagnava più dell’intero restante 97% dei colleghi messo assieme.
Con ciò non voglio dire che, chi si annota le proprie mete, non dovrà poi più lavorare. Quello che intendo è che il fatto di impegnarsi in qualcosa e di farvici sempre riferimento, anche quando le tempeste della vita ci dovessero spingere molto lontano da essa, può fungere da sorgente da cui trarne la forza per tenere il timone ben saldo e puntato verso la rotta prefissataci; la fonte da cui liberare grandi quantità di energie e di potenziale che altrimenti rimarrebbero sopiti.
Qualunque cosa noi oggi possediamo, è frutto della nostra immaginazione di ieri; quindi, tutte le cose sono create due volte: la prima nella nostra testa, la seconda nelle realtà.
Pensiamo alla nostra vita. Ogni qualvolta abbiamo voluto fermamente raggiungere qualcosa, ne è seguita la sua concreta realizzazione. Non mi riferisco a semplici desideri, ma a obiettivi effettivamente importanti.
Orbene, se veramente vogliamo ottenere risultati di rilievo e conseguire il successo cui ognuno ambisce, dobbiamo decidere oggi stesso di uscire dal ruolo di spettatore al teatro della propria esistenza in cui ci siamo cacciati, a causa di pigre e alienanti abitudini.
Continuando con la metafora marinara. Invece di pensare ai luoghi dove sarebbe bello essere con la nostra barca, tiriamo fuori la carta nautica e cominciamo a tracciare una vera rotta. Forse non sarà la migliore ma lo potremo scoprire solo navigando, non certo standocene immobili sul ponte, con lo sguardo perso nell’orizzonte, a rimuginare o sperare chissà cosa.
Forza, allora, andiamo in plancia, tracciamo questa rotta, tiriamo su l’ancora, molliamo gli ormeggi e diamo inizio alla nostra navigazione.
Otto persone su dieci, quando viene chiesto loro quali siano i rammarichi più grandi che hanno nella loro vita, parlano di azioni che non hanno compiuto, piuttosto che di quelle che hanno fatto e che le sono andate male. Il che significa che ciò che non facciamo oggi, sarà causa della nostra infelicità di domani; molto più delle cose che decidiamo di fare adesso e che potrebbero non andarci bene.
Nel futuro, molto probabilmente, rimpiangeremo tutte le cose di cui eravamo in grado e potevamo fare, ma non ci abbiamo neanche provato.
Allora riflettiamoci. Il momento di farle non è domani, è ora!
Non importa quali siano le circostanze attuali in cui viviamo, la vita potrebbe averci anche riservato dei colpi bassi, ma se manteniamo integra la capacità di sognare un futuro migliore, se stabiliamo delle mete cui facciamo seguire le relative azioni pratiche e crediamo fermamente nella reale possibilità di raggiungerle, potremo davvero cambiare il corso della nostra esistenza.
Lungo il mio percorso di imprenditore, ma anche umano, ho dovuto attraversare vicende molto impegnative che mi hanno gettato nello sconforto più profondo; ma poi ho capito che, quelle vicende, non erano altro che delle dure prove da superare, prima di vedere realizzati i miei sogni, prima di raggiungere le mie mete.
Sicché l’insegnamento da trarre è chiaro: se crediamo caparbiamente e costantemente nelle nostre idee, prima o poi, si materializzeranno. Se invece scegliamo di desistere, beh, sappiamo bene come andrebbe a finire; quindi, non lasciamoci scoraggiare dalle diverse difficoltà che incontreremo durante il cammino, anzi facciamone di esse tesoro e, soprattutto, non permettiamo al dubbio o alla paura d’insinuarsi tra noi e il raggiungimento delle nostre mete; tra noi e la realizzazione dei nostri sogni.
Giovanni Matera
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