Siamo nel Metaverso, quali comportamenti?
“Sei nel Metaverso ogni volta che apri Instagram, quando posti qualcosa su Facebook, quando scrolli i video su TikTok, quando visualizzi le storie dei tuoi contatti, quando chatti su WhatsApp, quando metti like, quando giochi sul telefonino, quando commenti un post o lo condividi. Sei nel Metaverso quando fai agire il tuo Digital Twin …” (il tuo gemello digitale). (Livio Tenerelli e Cristiano Marti).
“Da un po’ di tempo ho in testa una scena paradossale:
C’è un ragazzo che cammina nervoso per strada, ha litigato per l’ennesima volta con i suoi genitori ed è uscito da casa. Vuole soltanto camminare e stare zitto. Non vuole parlare con anima viva, non vuole rivolgere la parola a nessuno. È piena estate e fa caldissimo. A un certo punto al ragazzo gli viene sete. Camminata sotto il sole, lungo il marciapiede. Vede una porta aperta e vi entra. Si ritrova in casa di sconosciuti. Questi gli chiedono chi è e per quale motivo è entrato in casa loro. Il ragazzo ha sete, vuole soltanto un bicchiere d’acqua fresca, ma davvero la sua rabbia è tale da non permettergli di rispondere alle domande che i padroni di casa gli stanno facendo. Sono gentili, pensa, avevano anche l’ingresso aperto. Il giovane attraversa la prima stanza e si dirige verso la porta di fronte, convinto che lì ci troverà la cucina, aprirà il frigo, berrà il suo bicchiere d’acqua e andrà via.
A quel punto, però, fra i padroni di casa scatta l’allarme. Ci è entrato in casa un ladro. No, altrimenti ci avrebbe puntato contro una pistola, un coltello, un qualcosa. Ehi ragazzino dove vai? Non ascolta, è pazzo, questo qui finisce che ci rompe tutto e magari chissà cos’altro avrà in testa. Aspetta, perché stai andando in camera da letto? Cosa vuoi, torna indietro… Ehi, mi ascolti? Adesso ti sistemo io”.
La storia naturalmente non va a finire bene. Infatti, al ragazzo sarebbe bastato bussare e dire buongiorno. Ecco, penso che nel Metaverso il problema principale sia esattamente questo. Ci siamo dentro da anni, ci viviamo, ma nessuno ci ha ancora insegnato a bussare o a dire buongiorno. Nessuno ci ha ancora insegnato le buone maniere nel Metaverso.
La domanda è proprio questa: come comportarci nel Metaverso. E magari, se prosegui la lettura, qualche consiglio tornerà utile anche a te. Perché diciamo la verità: non è che lo abbiamo capito per bene fino in fondo. E proprio per questo, più di uno nel Metaverso, è finito nei guai.
Dieci anni fa, con la nascita dei Social Network, la realtà virtuale, l’intera letteratura sul tema, già dieci anni fa sarebbe stato opportuno darsi delle regole. Un po’ come fece Giovanni della Casa, scrittore del ‘500, famoso soprattutto per essere l’autore del Galateo, il manuale sui costumi e le buone maniere. Infatti, con il Galateo si definisce l’insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione. Proviamo a fare la stessa operazione anche nel Metaverso, visto che è lì che ci siamo finiti:
Non urlare in rete, questa è la prima regola che dovremmo osservare, quando interagiamo nel digitale. Non risulta, se non in casi estremi, di andare in giro nelle piazze reali a urlare, offendere, minacciare, aggredire la prima persona che incontriamo per strada. Eppure nei social lo facciamo quasi quotidianamente.
Reale e virtuale sono due mondi costantemente connessi. Quello che succede nel virtuale ha sempre delle conseguenze nel mondo reale. Se per strada non si grida a squarciagola, perché scrivere in maiuscolo sui social, se in un locale non si aggredisce il cameriere per aver dimenticato di portarvi l’antipasto, così in rete non si usano termini violenti per il semplice gusto di contestare l’opinione di un utente. Se fra amici si sta attenti a mantenere un segreto, sui social non è pensabile condividere video e foto che svelano la vita privata di qualcuno e di sé stessi.
Ciò che è in rete resta in rete… il problema è proprio questo. Un video o un post, una volta finito in rete anche se proviamo ad eliminarlo non soltanto esce dal telefonino, ma può entrare nella vita di una persona. E distruggerla.
Mai evidenziare in rete gli errori degli altri. Non sbeffeggiamolo pubblicamente, scriviamo in privato. Evitiamo di scrivere nelle bacheche altrui senza il consenso. Il profilo dei nostri amici è esattamente come la loro casa è buona regola bussare prima.
Se proprio vogliamo risultare intelligente, cerchiamo di citare le fonti che stiamo utilizzando. Ugualmente quando ci esprimiamo in rete: cerchiamo di utilizzare il nostro linguaggio, quello che usiamo tutti i giorni, non serve fare gli intellettuali sul web. Impariamo a comportarci in modo da risultare benvoluti dagli utenti con cui interagiamo in rete.
Duecento metri senza guardare la strada. Nel 2022 in Italia ci sono stati circa 166.000 incidenti con più di tremila morti. Di questi incidenti quasi quarantamila sono causati: per rispondere a un messaggio su una partita di calcetto, sull’appuntamento dal parrucchiere, o semplicemente “sto arrivando…” e invece non ci arriva.
Pensare. La prima regola è quella di pensare, prima di scrivere. Il fatto di pensare, prima di scrivere, automaticamente porta a comprendere anche il concetto di prudenza.
Siamo degli ansiosi egocentrici. Diamo per scontato che nel momento in cui inviamo un messaggio, il destinatario debba per forza rispondere, senza nemmeno sapere cosa sta facendo in quel momento.
In conclusione, teniamo la mente aperta rispetto a ogni tipo di innovazione. E smettiamola di tremare a ogni novità, siamo semplicemente ridicoli. Abbiamo accolto tecnologia e Intelligenza Artificiale nelle nostre vite, abbiamo imparato a godere di ogni comodità in casa, in auto, in viaggio, per strada, ovunque, adesso abbiamo bisogno solo e solamente di regole, altrimenti diventiamo tutti come il ragazzo che entra in casa altrui senza dire buongiorno.
Le regole comportamentali nel Metaverso sono essenziali per mantenere un ambiente sicuro, inclusivo e rispettoso. Sebbene il mondo virtuale possa sembrare più libero di quello reale, le interazioni e le esperienze vissute lì possono avere un impatto significativo, rendendo necessario un comportamento responsabile e consapevole.
Giovanni Matera
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