Se credi, fai; se fai, ottieni
Abbiamo avuto il dono della vita ma ne passiamo la maggior parte correndo dietro qualcosa, senza pensare chi siamo e che cosa vogliamo, arrivando alla conclusione che ciò che abbiamo è il risultato di quello che siamo e in cui crediamo. Non ci vogliono anni di studio per capirlo, basta un po’ di buon senso… ma forse non ne abbiamo poi tanto.
Se sei, se veramente sei, allora puoi credere. Se credi, fai; se fai, ottieni. Tutto qui.
Ma la cosa non è così facile come può sembrare. È più semplice e “comodo” farsi guidare dagli eventi, piuttosto che fermarsi un momento a riflettere su quello che si è e su ciò che si sta facendo: cosa che spesso non ci piace granché.
Nei miei vari corsi formativi e seminari vedo solitamente persone che in qualche modo hanno compreso l’importanza di aggiungere più conoscenza nella propria vita, per migliorarsi e “fare la differenza”. Chi non è mai presente, invece, sono proprio quelle persone che avrebbero più bisogno di altre, di sapere, conoscere: quelle meno informate, meno preparate, meno formate, appunto. Credo che loro eviteranno di leggere anche il presente articolo – che pure è frutto di approfonditi studi e ricerche che hanno contribuito non solo al salvataggio ma anche al successo di molte imprese (parlo per esperienza personale) – che forse potrebbe tornargli di una certa utilità.
Lo leggeranno, bontà loro, i primi che ho citato: quei pochi che si pongono sempre domande, che hanno fame di sapere e voglia di crescere e migliorare. Quei pochi che sanno osare, che sanno rischiare, per rimanere sempre fedeli a se stessi.
Mi piace pensare che questo mio piccolo contributo potrebbe servire da stimolo o da riflessione per loro, per quei pochi coraggiosi che hanno in sé il fuoco sacro della curiosità e del cambiamento.
Mi sono sempre chiesto perché le persone fanno quello che fanno? Perché si comportano in un certo modo? Come mai alcune sono felici e altre profondamente insoddisfatte? Perché alcune hanno “successo” e altre no?
Avevo otto anni, quando mio padre mi “avviò a bottega”, una piccola falegnameria artigianale, il cui maestro, uomo d’altri tempi e di poche chiacchere, mi disse: “Sappi che tutti siamo in grado di fare tutto. Basta che lo vogliamo veramente e che siamo disposti al lavoro duro e al sacrificio. Puoi diventare tutto quello che vuoi, le risorse necessarie le hai dentro di te”. Bello, vero?
Al momento non capii il significato di quelle belle parole, che però allora mi sembrarono quasi come una presa in giro. Fu molto tempo dopo che compresi appieno quello che il maestro volesse farmi intendere.
Oggi, a distanza di mezzo secolo, molti dei propositi di allora credo di averli raggiunti. Certo, come dico sempre, non è stata una passeggiata. La paura di non farcela è sempre in agguato, ma forse è proprio quella che mi ha dato e mi dà ancora la forza per superare le avversità e la carica giusta per ripetere a me stesso che “Devo farcela!”
In tutto questo tempo ho anche imparato che il miglior modo per superare le proprie paure, è affrontarle. Eliminate quelle, ne arriveranno di nuove, sì, ma intato saremo cresciuti e pronti a sconfiggere anche le successive. “Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e andò ad aprire e non c’era nessuno”. (Johann Wolfgang Von Gotthe).
Cos’è che ci eccita ed entusiasma, ma nello stesso tempo ci impaurisce? Se quello che stiamo facendo non ci fa alcuna paura, forse si tratta di qualcosa di poco importante. Allora, cominciamo a metterci passione e coraggio in quello che facciamo e, oltre alla passione e al coraggio, ricordiamoci sempre di fissare bene nella mente delle mete, chiare e precise, lungo il nostro percorso esistenziale e professionale.
C’è un esempio che amo ripetere in ogni occasione opportuna: se l’obiettivo di un alpinista fosse semplicemente quello di arrivare sulla cima della montagna, ci andrebbe tranquillamente in elicottero, risparmiandosi così la grande fatica e i molti pericoli della scalata. La vetta, come punto di arrivo, non è altro che il pretesto per la sfida di affrontare un percorso impervio, pieno di difficoltà e insidie; non è altro che un mettersi alla prova per superare i propri limiti, le proprie paure, appunto, per tentare un affondo dentro di sé alla ricerca di nuove risorse e di nuova linfa vitale.
La vita può essere una grande avventura, se non smettiamo mai di essere curiosi, di cercare, di scoprire e, a tale proposito, concluderei con una massima (consiglio) induista che recita così: “Scappate da chi dice di avere la verità e correte al fianco di chi la sta cercando”.
Giovanni Matera
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