Lo Spirito “Bi3” in 8 Azioni concrete

 Pensare che dalla vita si debba soltanto ricevere, oltre che un’illusione, è soprattutto un errore poiché è lo scambio che ci migliora e arricchisce.

Ciò, penso sia l’insegnamento più importante che abbia potuto trarre dalla mia lunga esperienza di imprenditore e di uomo.

Non sono gli oggetti in sé a soddisfare le esigenze delle persone, ma le aspettative e il significato emozionale che tali beni rappresentano per loro.

Da queste semplici considerazioni nasce la mia animosa esigenza di conoscere, conoscermi e condividere. Per questo anni fa decisi di approfondire le mie nozioni imprenditoriali (e non solo) affidandomi a professionisti, di livello internazionale nel campo del nuovo Marketing Relazionale ed Esperienziale, i quali hanno contribuito in maniera sensibile a migliorare la mia vita professionale e, per certi versi, anche quella privata.

Ognuno di noi, nel proprio piccolo, è un imprenditore, qualunque sia il suo ruolo nella società: padre, madre, figlio/a, nonno/a, professionista, dipendente, precario/a o disoccupato/a. Ciascuno è titolare dell’impresa di se stesso e, come tale, unico attore del proprio destino, che non può ridursi a spettatore al teatro della propria esistenza.

Pensate che il mio sia un caso di follia? Ebbene sì, lo è; ed è pure irreversibile! E sapete da che cosa scaturisce questa follia? Dalla mia strenua opposizione all’idea di finire nel sogno di un altro!

Sappiamo tutti che i sogni generano idee, e sono le idee che fanno girare il mondo; di conseguenza, quando esauriamo le idee, vuol dire che abbiamo smesso di sognare ed è lì che finiamo nei sogni altrui, divenendo spettatori passivi nella commedia della nostra vita.

Allora, follia per follia, mi sia concesso di osare fino al punto di dire che siamo finiti quasi tutti nel sogno del “potere costituito”: la famiglia, la scuola, lo Stato, la religione ecc. Siamo diventati pressappoco quello che gli altri volevano che noi fossimo; cioè delle “brave persone”, ben inserite nel “sistema”, educati, diligenti e rispettosi. Siamo finiti nel sogno di coloro che, poco alla volta, si sono impadroniti dei nostri destini e ridottici a figuranti da tenere sotto controllo con periodiche e terrificanti previsioni sul futuro. Proprio così! Scampate le pandemie, gli anatemi mistici e la terza guerra mondiale, ora è la volta del terrore economico e finanziario che ormai tutti abbiamo imparato a chiamare “crisi”.

Okay, c’è la crisi e tutti ne siamo coinvolti. Ma come ne usciamo? Non certo facendoci intimorire al punto da oscurare la proiezione del nostro sguardo verso nuovi e più ampi orizzonti, dove poter sognare ancora, generare nuove idee e realizzare nuovi progetti.

Per fare ciò è indispensabile una seria e profonda introspezione, alla fine della quale, però, bisogna porsi una semplice ma fondamentale domanda: Che cosa posso fare io?

Bene, per quello che mi riguarda, credo di aver trovato qualche risposta partecipando a un percorso formativo denominato “Bi3lab” (i Laboratori del Valore), una scuola di management nella quale ho avuto il privilegio di incontrare dei brillanti e dinamici imprenditori, come me, appassionati del proprio lavoro, impegnati costantemente a migliorare se stessi e le proprie aziende. Persone di gran temperamento la cui condotta è basata su solidi valori umani ed etici, ed è sostenuta da una ferrea volontà di non cedere alla rassegnazione dei tanti avversi fattori esterni (crisi e quant’altro) e di rimanere assoluti protagonisti delle proprie “utopie”.

Da questi proficui contatti, in cui ampi sono stati i confronti e le condivisioni, ho tratto ulteriori e propizi insegnamenti che mi hanno consentito di dare un ulteriore impulso alla mia attività non soltanto in termini di incremento del fatturato, ma anche di aver infuso nei miei collaboratori un nuovo e rinnovato entusiasmo. Tali insegnamenti li ho tradotti, e applicati concretamente nella mia azienda, in otto azioni di seguito riportate.

 

1       Multifunzionalità dei collaboratori

Per una maggiore conoscenza e coinvolgimento dei miei collaboratori alla vita dell’azienda, allo scopo di suscitare in loro una maggiore responsabilità nel raggiungimento delle mete aziendali, ho istituito dei corsi di formazione alla vendita anche per i montatori la cui performance verso l’utenza sembra essere notevolmente migliorata al punto da assicurare la tenuta della tensione emotiva creata al momento del contratto di vendita. Sicché il Cliente non vive soltanto una semplice transazione economica, ma un’esperienza umana piacevole e soddisfacente nel ricevere i nostri prodotti e servizi.

 

2       Coinvolgimento e partecipazione

         Per il rafforzamento dello spirito di gruppo, oltre le canoniche riunioni aziendali, periodicamente organizzo incontri conviviali con i miei Collaboratori e loro rispettive famiglie, in azienda o in luoghi di ricreazione. Questa iniziativa da’ come risultato un livello di compattezza del team aziendale mai raggiunto prima.

 

3       Nuovi inserimenti

In caso di aumento dell’organico aziendale, cerco sempre di selezionare persone positive e ottimiste, anche se non professionalmente esperte. Il mestiere si può insegnare, modificare un carattere è un’operazione quasi impossibile.

 

4       Creare una storia intorno al prodotto (o servizio)

Oltre alla qualità, alla professionalità e all’esperienza, cerchiamo di essere anche un po’ psicologi, ci sforziamo sempre di interpretare i desideri e le aspettative del Cliente al quale, più che di un mobile o di un intero arredamento, interessa vivere un’emozione, un sogno. Allora noi cerchiamo di assecondare quel sogno e dargli quell’emozione, semplicemente mettendoci nei suoi panni con sincerità e cortesia, assistendolo dal momento della vendita a fine montaggio e oltre, dando cosi anche un senso vero e un valore pieno ai suoi sacri risparmi.

5       Incentivi

         Ho redatto un chiaro piano per gli incentivi, legato a precisi obiettivi da raggiungere. Naturalmente queste gratificazioni extra, previste dal piano, sono strettamente assoggettate all’incremento del fatturato aziendale. Per un Collaboratore (come per chiunque) la possibilità di poter accrescere le proprie solite entrate, diventa motivo di stimolo per un maggiore impegno nel lavoro.

 

6       Marketing sociale (o di nicchia)

         Per una più elevata visibilità e consolidamento dell’immagine aziendale, ho personalmente sperimentato, con un inaspettato successo, che agire direttamente nel sociale, sostenendo iniziative benemerite di largo interesse pubblico (culturali, sportive, religiose ecc.), sia una delle scelte strategiche più azzeccate nel campo del marketing. Questo tipo di investimento, però, potrebbe non dare risultati di ritorno economico nell’immediato, ma nel medio e lungo periodo si rivela molto vantaggioso.

 

7       Progettualità e andamento economico dell’Azienda

Ho esposto nella bacheca le statistiche, gli indici numerici e i grafici aziendali in maniera che i Collaboratori, costantemente informati sulla situazione dell’azienda, siano (e lo sono) più motivati a migliorarla.

 

8       Entusiasmo e fiducia

La nostra filosofia di vita aziendale si basa sul sorriso. Non perdiamo mai l’occasione per festeggiare qualsiasi cosa, anche la più piccola.

 

In un mercato sempre più complesso e globalizzato è importante mantenere in vita uno spirito aperto, ottimistico e collaborativo, poiché sono finiti i tempi in cui ognuno coltivava solo il proprio orticello. Oggi contano le alleanze e i progetti in comune. Penso a una rete di aziende, piccole e medie, non in concorrenza tra loro, che abbiano reciproco rispetto, condividano gli stessi valori, si supportino vicendevolmente con il fine ultimo di far crescere il proprio business e il territorio d’appartenenza.

Lo scambio, la condivisione, dunque; ma anche la volontà, la costanza, i valori, il sorriso e un pizzico di “follia”, sono i giusti fattori che spingono certi uomini a compiere azioni tali da migliorare se stessi e il mondo intero.

Giovanni Matera

Per consultare altri miei articoli:

www.giovannimatera.it