Le aziende Allegre hanno maggior successo

 Mi rendo conto che il titolo di questo mio articolo può prestarsi a qualche obiezione. Taluno potrebbe eccepire che il divertimento va bene, ma il lavoro è lavoro e va affrontato seriamente; oppure potrebbe invitarmi nella propria azienda per farmi rendere conto di persona che la “realtà” è ben diversa da quella che vado proponendo e che ci sarebbe ben poco da stare allegri, specie di questi tempi.

Bene. Intanto, cominciamo a dire che il termine “allegria” non deve essere inteso come divagazione o svago, ma come entusiasmo e piacere. Il piacere di svolgere un lavoro con entusiasmo e, perché no? Con un sorriso sulle labbra.

Non esiste nulla, che abbia un impatto più positivo sulla produttività individuale, come un’atmosfera allegra e gioiosa; così come non c’è niente che la deprima tanto quanto la seriosità, la severità, il biasimo o la critica. Se vogliamo che la nostra azienda o il gruppo di persone che gestiamo divengano più produttivi, più creativi e più innovativi, dobbiamo adoperarci per rallegrarne il loro ambiente lavorativo.

Un singolare e utile studio della Comunità Scientifica internazionale ha scoperto che per corrugare la fronte si mettono in movimento ben 65 muscoli; per sorridere soltanto 19. Allora, perché affaticarsi inutilmente? Altri studi ancora hanno dimostrato che il sorriso fa bene alla salute e, di conseguenza, anche al portafogli. Perciò, giacché non costa nulla, ma potrebbe farci guadagnare qualcosa, sorridiamo! Specie proprio di questi tempi, perché nella vita, negli affari o nelle leadership le crisi sono inevitabili. Esse esigono un certo dazio emotivo. Ricevere una cattiva notizia o un rifiuto non fa piacere a nessuno, soprattutto quando mettono in pericolo la situazione economica della propria azienda o anche personale. Tutto sta, però, nella nostra abilità di reagire poiché, come ha detto qualcuno: “Il problema non è sopravvivere alla tempesta, ma danzare nella pioggia”. Allora vediamo, con due brevi esempi, quale tipo d’azienda sopravvive e quale danza.

  • Nella prima ci sono due collaboratori che scherzano, da una decina di minuti, davanti alla macchina del caffè. Il manager, che li osservava sin dall’inizio, li redarguisce invitandoli a tornare sul posto di lavoro, preoccupato che il costo  medio al minuto per un dipendente sia di trenta centesimi. Sicché, dieci minuti del loro tempo, costano all’azienda la bellezza di tre euro per ciascuno.
  • Stessa situazione nella seconda azienda, ma qui il manager raggiunge i suoi collaboratori, davanti alla macchina del caffè, e con loro si mette a chiacchierare e scherzare. Dopo qualche minuto tutti tornano spontaneamente al proprio posto di lavoro, entusiasti e sorridenti.

Ora, secondo voi, quale delle due aziende sarà di maggior successo? Ebbene, nonostante gli “elevati costi” delle prolungate pause caffè, sicuramente la seconda poiché, come afferma ken Blanchard (autore di “L’One Minute Manager”), esperto di risorse umane: “Un ambiente severo e serioso soffoca la creatività” e quindi, anche la produttività.

Morale della favola: Uomo allegro, Dio lo aiuta! Insomma, per quanto difficili possano apparirci le situazioni che nella vita o in azienda siamo obbligati a fronteggiare, ciò che più di ogni altra cosa ci consentirà di risolverle sarà il nostro stato d’animo positivo e motivante; vale a dire, la nostra allegria! E’ il buon umore che libera le energie positive e la creatività, indispensabili per il superamento dei numerosi ostacoli che si frappongono tra noi e il raggiungimento dei nostri obiettivi e delle nostre mete.

Giovanni Matera

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