Gestire lo stress
Circa l’80, e forse addirittura il 95 per cento delle malattie fisiche ha origine psicologica. La medicina moderna ha quasi completamente debellato la maggior parte delle malattie infettive come la brucellosi, il tifo, il colera, il vaiolo, la febbre gialla, la poliomielite e molte altre che, un tempo, riducevano la naturale aspettativa di vita delle persone.
Tuttavia, nonostante questo, oggi abbiamo più malati e una parte considerevole del nostro prodotto interno lordo viene spesa nella sanità, più di quanto sia mai accaduto nella storia. Pare che una delle principali cause di queste “nuove” malattie, sia lo stress. Lo stress, però, non è contenuto in ciò che ci accade, ma nel modo in cui reagiamo a ciò che ci accade.
Possiamo scegliere di agire con o senza stress. A noi la scelta.
La capacità di gestire lo stress per un imprenditore, o per qualsiasi altra persona, è essenziale per raggiungere la serenità mentale e il successo.
Se pensiamo alla nostra vita privata e professionale, ci accorgeremo che gli ambiti in cui percepiamo la massima pace mentale e soddisfazione sono quelli in cui sentiamo di avere il maggiore controllo su noi stessi e la capacità di esercitare un’influenza su quello che succede. Ci accorgeremo inoltre che gli ambiti in cui siamo più infelici, o in cui viviamo il massimo stress, sono quelli in cui sentiamo di avere poco controllo su di noi e di non poter fare molto per risolvere il problema e rimuovere la causa del disagio.
Sette sarebbero le principali condizioni che causano lo stress o le “emozioni negative”. Proviamo a identificarle.
- Preoccupazione. Ogni tipo di preoccupazione tende a renderci suscettibili a ogni tipo di malattia. In questo la TV e i giornali di certo non ci aiutano. Molto del nostro stress è il risultato dell’ansia rispetto a cose future, delle quali tante non accadranno mai.
- Senso e scopo. Non avere chiari un senso e uno scopo nella vita, significa non avere obiettivi precisi su cui concentrarsi. Per gli imprenditori una grande fonte di stress è la cattiva gestione del tempo che, spesso, è dovuto a una mancanza di chiarezza rispetto alle priorità e ai progetti.
- Azioni incompiute. Ciascuno di noi ha al proprio interno una “pulsione al completamento” o “bisogno di compiutezza”. Ci sentiamo soddisfatti quando finiamo un lavoro o raggiungiamo un traguardo. Ci sentiamo insoddisfatti e stressati quando lasciamo una cosa a metà o incompiuta. “Alcune persone sono così abituate a vivere lo stress, che non ricordano com’era la vita senza di esso”. (Andrew Bernstein).
- Paura di fallire. Questo timore si trasforma in indecisione, ansia e preoccupazione, compromettendo seriamente la nostra ambizione e i nostri propositi. Invece di dedicarci a realizzare il nostro potenziale, siamo tormentati dal pensiero di fallire. Il nostro unico pensiero è di non correre rischi.
- Paura del rifiuto. Si manifesta in apprensione esagerata riguardo all’approvazione altrui. Generalmente si acquisisce nella prima infanzia, in conseguenza dell’amore condizionato da parte di un genitore. Molti genitori commettono l’errore di concedere amore e approvazione ai propri figli, soltanto quando fanno qualcosa che loro vogliono. Da grandi, questo bisogno di approvazione è proiettato sul posto di lavoro e sul capo. Il capo diventa, di fatto, il surrogato del padre.
- Affrontare i fatti. Non voler uscire dalla “zona di confort” (argomento trattato in altri articoli) è il comportamento di una persona che si rifiuta di affrontare una realtà spiacevole. Questo avviene quando qualcosa nella nostra vita non sta funzionando e noi non vogliamo ammetterlo. Questi momenti sono sempre accompagnati dalla paura dell’imbarazzo o da quella di rovinarsi la reputazione.
- La rabbia. La rabbia e la più distruttiva fra tutte le emozioni negative. Le esplosioni di rabbia possono creare attacchi di cuore, ulcera, ictus, emicrania, asma ed eruzione cutanee di ogni tipo. Inoltre può rovinare matrimoni, relazioni, distruggere la personalità dei bambini in crescita, far perdere il lavoro, rovinare la carriera ed essere fonte d’infelicità. La cosa incredibile è che, è in gran parte inutile. La rabbia è una reazione che scegliamo secondo certe situazioni. Possiamo decidere di reagire alle difficoltà in maniera calma e positiva, o di ribattere con rabbia. La scelta sta a noi.
Robert Ingersoll ha scritto: “La rabbia è una raffica di vento che spegne la lampada dell’intelligenza”.
Allora, forse sarebbe meglio provare a diventare detective psicologici di noi stessi e ispezionare attentamente ogni nostro pensiero, opinione, atteggiamento o reazione che ci causi qualsiasi tipo di stress.
Quando facciamo della pace mentale il nostro principio cardine, diventiamo una persona più positiva, rilassata e piacevole: la salute migliora e realizziamo molto di più di quanto possiamo fare in qualsiasi altro modo.
“Per una mente serena, tutto è possibile”. (Meister Eckhart).
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.giovannimatera.it