Il Sogno: non un Semplice Oblio…

“Quando il Sogno inizia ad acquisire forma nella tua testa, non permettere agli altri di impadronirsene e distruggerlo.
Proteggi il sogno dall’ambizione di chi non ha avuto la fortuna di concepirlo al posto tuo e si sta torcendo le mani dall’invidia.
Vai oltre l’invidia.
Vai oltre la Società testarda, che ammazza le idee, che le distorce, che ti fa spesso sentire un esiliato, un bizzarro scherzo della natura.
Non sei uno scherzo della natura.
Dal momento in cui hai preso atto del tuo Sogno, sei diventato l’imprenditore di Te stesso.
Stringi i pugni e vai avanti.
A testa alta.
Il Sogno ti spianerà la strada, l’asfalterà appositamente per te e ti racconterà di meraviglie future, ti darà un tetto, delle fondamenta sicure.
Costruisci, partendo da quel tetto e da quelle fondamenta.
Poi arreda, scegliendo con cura ciò che vuoi ti rappresenti al meglio.
Il Sogno è come l’Io di una persona.
Ha bisogno di un’identità.
Modellalo, come si fa con la creta.
Fai in modo che prenda compattezza nelle tue mani.
Mettici il sudore.
Mettici l’audacia.
Mettici l’orgoglio.

Mantieni il Centro.
Non lasciarti distrarre dalle voci contrarie.
Ascolta testa e cuore.
Essi parlano all’uomo, in armonia e genuinità.
E se il percorso si farà all’improvviso tortuoso, tu continua a piallare, continua a lavorare.
Arreda le tue stanze interiori.
Falle calde ed accoglienti, per coloro che un giorno decideranno di seguirti e di edificare assieme a te.

Sii costante.
La costanza è il carburante che alimenta il Sogno e lo aiuta a concretizzarsi.
Sopratutto… sii paziente.
Anche se ti volteranno le spalle, abbandonandoti a metà strada, tu non pensarci.
Guarda in faccia quelli che sono rimasti al tuo fianco, quelli che ti hanno visto crescere, quelli che ti amano sul serio e contribuiscono con entusiasmo alla realizzazione del progetto.
E quando il sogno non sarà più tale ma lo vedrai realizzato dinnanzi ai tuoi occhi, così com’era stato concepito, nessun sacrificio ti sembrerà più onesto e nessuna conquista… più gloriosa e meritata.”

Testo di Marilena Frigiola. Ispirato al libro “La cassetta degli attrezzi” di Giovanni Matera.

Giovanni Matera

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