Uscire dalla zona di comfort
La zona di comfort è quell’area psicologica in cui ci sentiamo a nostro agio e abbiamo la sensazione di avere tutto perfettamente sotto controllo. Al suo interno sappiamo cosa fare, sappiamo come muoverci e, qualunque azione noi compiamo, possiamo essere sicuri di non essere sopraffatti dallo stress e dall’ansia. Al di fuori di essa c’è tutto quello che ci spaventa: esperienze sconosciute, situazioni che ci costringono a metterci in gioco e ci fanno paura.
Ma, allora, la domanda è: perché dovremmo uscire dalla zona di comfort, visto che ci sentiamo a nostro agio?
La risposta è: perché solo al di fuori di questa zona che abbiamo la possibilità di crescere. Ed è in quei momenti che torniamo a essere anche più presenti, vigili e attivi: caratteristiche ottimali di apprendimento, dove ci riscopriamo capaci di imparare nuove cose, superare i limiti, aumentare le nostre prestazioni. Tante volte invece, la paura di sbagliare è quella che ci tiene più legati alla zona di comfort.
Oggi si tende a una grande demonizzazione degli errori, sia nella sfera professionale, scolastica che in quella privata. In realtà commettere errori è fondamentale, perché è da quelli che si impara. Se nella vita non accettiamo che vale più il mettersi alla prova che riuscire, siamo nei guai, perché c’è un solo modo per non sbagliare: non agire. “ chi non fa, non falla “ recita il vecchio proverbio.
Come dice Jim Rohn, forse il più grande motivatore di tutti i tempi e il più imitato: “Se fai quello che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto”. Se invece usciamo dalla zona di comfort, e introduciamo un cambiamento nella nostra vita, possiamo andare incontro a risultati inattesi, molto più grandi di quanto noi stessi possiamo immaginare.
Nella vita dobbiamo lavorare prima sul nostro essere e poi sulla dimensione del fare. L’avere è un effetto collaterale di questo processo.
Se vogliamo una vita migliore, diventiamo migliori. Se vogliamo trovare la persona giusta, diventiamo la persona giusta. Le cose belle e significative arrivano a noi non come doni scesi dal cielo, ma come risultati di un percorso di cui noi siamo i protagonisti. Smettiamo di guardare fuori da noi, guardiamo dentro di noi. Non agiamo sugli altri, perché non li possiamo controllare, agiamo su noi stessi.
Secondo lo psicologo Robert Cialdini, la reciprocità è una delle principali armi della persuasione: nel momento in cui riusciamo a dare alle persone che ci circondano qualcosa di utile e prezioso, che possano utilizzare fruttuosamente in qualunque ambito per loro significativo, ci aggiudichiamo la loro riconoscenza. Alla prima occasione contraccambieranno.
La qualità della nostra vita è strettamente collegata alla qualità delle nostre azioni, passate e presenti. Ambiamo a essere uomini di valore anziché uomini di successo, e vedremo che tutto il resto verrà da sé.
Il valore degli obiettivi e dei nostri progetti non risiede tanto nella loro realizzazione, ma in ciò che siamo diventati durante il percorso per raggiungere i nostri obiettivi e i nostri progetti che c’eravamo prefissati. Potremo perdere le cose materiali che abbiamo acquisito, ma non potremo mai perdere quello che siamo diventati durante il percorso: le competenze, le conoscenze e la mentalità che abbiamo appreso; saranno nostre per sempre e nessuno potrà mai privarcene.
Davanti a una tela vuota, un pittore vede un quadro. Davanti a una pagina bianca, uno scrittore vede un libro. Davanti a un appartamento spoglio e malmesso, due innamorati vedono il nido della famiglia che andranno a costruire. Davanti a un fiume, l’architetto vede il ponte che collegherà le due sponde. La fiducia nei nostri progetti, anche quando sembrano folli e impossibili da realizzare, è la cosa più preziosa che possiamo avere, perché da li nasce la spinta a lavorare duramente e con costanza per portarli a termine in modo fruttuoso.
Credere in ciò che non vediamo significa partire da una visione, un progetto, un sogno, e portarlo avanti nel tempo, avendo fede che prima o poi diventerà realtà. E probabile che comportandoci in questo modo, non solo riceveremo indietro molto, ma andremo anche incontro alla felicità.
Giovanni Matera
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