Qual è la tua Vision?

 “La crisi non è il problema, ma l’amplificatore del problema.” 

Jim Collins

Come tanti ragazzini della mia età, a circa otto anni fui avviato a “bottega”. Ricordo ancora la frase pronunciata da mio padre, mentre chiedeva al mastro di prendermi a lavorare con lui: “Mi raccomando, maestro, se non fa il bravo, dategli le botte – e, rivolgendosi a me – che quando torni a casa, ne avrai delle altre”.

Per molti anni ho lavorato in una bottega di falegnameria e frequentato regolarmente la scuola: due “carriere” parallele che mi hanno portato al conseguimento della maturità sia lavorativa sia scolastica. La bottega è stata, come la scuola, una palestra di vita, e il mastro, un coach che oltre ad insegnarci il mestiere, ci allenava anche a vivere tenendoci lontano da possibili “pericoli” o devianze giovanili in agguato anche allora.

Ricordo con affetto e un pizzico di nostalgia il mio maestro, grazie alla cui guida severa ma paziente e discreta, ha creato diversi artigiani divenuti oggi affermati imprenditori.

Confrontando la mia storia con altri colleghi, ho appreso che molti di loro sono diventati imprenditori per ragioni disparate e fortuite, ma a prescindere da come uno abbia iniziato, per mettere su un’impresa bisogna essere dei sognatori, dei visionari: avere l’intuizione su qualcosa di realizzabile nel futuro; ossia avere quella che io chiamo la “Vision”.

La Vision non è un concetto astratto, ma un concreto modo di realizzare progetti, idee e sogni. Il progresso tecnologico, l’innovazione e la disponibilità di prodotti sempre più avanzati, sono il frutto della visione dei tanti imprenditori di successo. Quando la visione di questi imprenditori s’intreccia con quella dei managers, dei lavoratori, dei sindacati e dei consumatori, nasce un’azienda leader in quel settore.

Venticinque anni fa, quando ancora ero un artigiano, capii che il mercato delle porte e degli infissi per abitazioni stava radicalmente cambiando: era finito nelle mani della grande industria e che noi, piccole maestranze, non eravamo più competitivi. Allora ebbi, a mio avviso, la giusta intuizione di produrre mobili innovativi, mediante il connubio tra il manufatto artigianale e il semilavorato industriale. Da lì nacque la Matera Arredamenti, una realtà tuttora leader di mercato nel settore dell’arredamento, grazie proprio a quella vision che mi ha portato a trasformare un temibile concorrente in un utile alleato.

La vision, dunque, è l’elemento cardine di avvio e mantenimento di un’impresa. Può capitare però, specie di questi tempi, che si debba rivederla o addirittura cambiarla più volte, secondo i continui mutamenti del mercato, in un mondo sempre più aleatorio e imprevedibile.

A pensarci bene, sarà capitato anche a noi di doverla rivedere o trasformarla la nostra vision, per adeguarla a oggettive contingenze: sia all’inizio, per qualsivoglia ragione siamo approdati all’azienda (per eredità o introdotti per mestiere), che abbiamo dovuto far fronte alle prime necessità organizzative ed economiche; sia durante, quando abbiamo avuto le opportune intuizioni sul percorso da seguire per il raggiungimento del “jackpot”: dei veri soldi. Armati di quella visione, negli anni successivi, siamo riusciti a costruire un valore per noi, per la nostra azienda e per i nostri clienti.

Oggi, in piena crisi economico-finanziaria, chiediamoci: Qual è la nostra vision? Dov’è oggi il grande valore nel nostro settore? Qual è il progetto che stiamo perseguendo. Ne abbiamo uno o stiamo semplicemente “lavorando”?

Le vere crisi non sono quelle che ci colpiscono attraverso il calo del PIL o per effetto della restrizione creditizia da parte delle banche, ma quelle autoindotte dagli stessi imprenditori che non hanno più una vision o che la loro unica visione sia divenuto il proposito del “tirare avanti la baracca”; oppure quando una compagine di soci, in costante disaccordo, perde la capacità di sognare a causa dei tanti compromessi interni.

In assenza di visione, un’azienda muore. La crisi, quindi, non è un problema ma l’amplificazione dello stesso, dovuto alla mancanza di una vision aziendale.

Giovanni Matera

Per consultare altri miei articoli:

www.giovannimatera.it

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