“Per fortuna c’è la crisi”. Sembra un paradosso, ma non lo è. 
Pensate, in lingua cinese la parola “crisi” significa “opportunità”; 
e allora, per dirla con un bravo presentatore, la domanda nasce spontanea: “Può la nostra azienda crescere in un periodo come quello attuale, cosiddetto di crisi?” 

Evidentemente sì. 
A patto che chi sta al vertice di quell’azienda sia disposto a cambiare qualche abitudine e andare un po’ controcorrente. 

Le statistiche ci dicono che le aziende più importanti sono spesso nate giusto in seguito a periodi di pesanti crisi. È proprio in questi momenti di “disagio” che la mente umana si aguzza e riesce a fare di necessità virtù. Come? Semplicemente guardando al proprio interno: vedendo quali erano le cose che facevamo, quando eravamo in fase di crescita ed espansione; quelle cose che ci hanno portato sin qui, ma che a un certo punto abbiamo smesso di fare. 

Sappiamo bene che il mondo è cambiato e che, volere o nolere, le sue trasformazioni saranno sempre più rapide e inedite. Un enorme tsunami ha già cominciato a invadere e stravolgere tutto ciò che fino a ieri sembrava garantirci stabilità e un certo tenore di vita. Non è più così. Di conseguenza, siamo obbligati a scegliere: cavalcare quell’onda o rimanerne travolti? 

Nessuno è davvero in grado di prevedere esattamente cosa ci riserva il futuro. Le continue turbolenze delle Borse, la difficoltà dei governi occidentali a fronteggiare la presunta recessione, potrebbero anche metterci in seria preoccupazione, ma, per quante analisi e congetture disastrose ci siano propinate, per quante “sciagure” e “catastrofi” possano verificarsi, ricordiamoci che  isponiamo sempre di un potente fattore pronto a superare ogni negatività: il nostro coraggio! 

Il coraggio è il primo tratto peculiare del vero imprenditore, con cui affronta ogni sfida e la supera con entusiasmo. Quante crisi  bbiamo affrontato negli anni e ognuna di esse avrebbe potuto essere letale per le nostre aziende, se non fosse per la nostra caparbia determinazione al “non mollare”, se non fosse per il nostro coraggio, appunto. 

Allora, vogliamo cavalcarla quest’onda anomala, prima di finirvici rovinosamente sotto? Vogliamo dargli il significato cinese a questa “crisi” e trasformarla in un’opportunità? 
Bene. Ora non ci resta che porre più attenzione su alcuni particolari:  

  • Accordo al vertice 

Sembrerebbe una banalità, ma la prima causa di disastri aziendali è da ricercare proprio tra i suoi più alti dirigenti, poiché potrebbero essere in disaccordo tra loro. 

 

  • Perfetto controllo di gestione 

In un’azienda devono necessariamente esistere due anime: il Meccanico dei Profitti (che controlla numeri, statistiche e finanze) e il Meccanico dei Sogni (che si occupa di motivazioni, mete e risorse umane). Non si tratta di due figure romantiche o retoriche, ma di due ruoli fondamentali e indispensabili per un’azienda sana e solida. In altre parole: la mente e il cuore.