“Originalità” o “Pecore Eccellenti”

 “L’uomo ragionevole adatta se stesso al mondo, quello irragionevole insiste nel cercare di adattare il mondo a se stesso. Così il progresso dipende dagli uomini irragionevoli”.  Giorge Bernard shaw.

L’originalità consiste nell’imboccare la strada meno trafficata, proponendo idee nuove che si oppongono all’opinione comune ma che alla fine si rivelano le migliori. Ovviamente nulla è mai completamente originale, nel senso che tutte le nostre idee sono influenzate da ciò che impariamo osservando il mondo intorno a noi.

Qualche tempo fa, fu condotta un’indagine nella quale si chiedeva a un nutrito gruppo di persone se avrebbe votato a favore di leggi per limitare i diritti dei cittadini e della stampa di criticare il governo, se quelle leggi fossero state necessarie per risolvere i problemi del Paese. Un numero doppio di persone nella fascia di reddito inferiore si è detto disposto a rinunciare alla libertà di parola rispetto alle persone nella fascia di reddito alta.

Dopo aver scoperto che i gruppi svantaggiati sostengono lo status quo più dei gruppi avvantaggiati, i fautori dell’indagine hanno concluso che: “Le persone che soffrono di più in una data situazione sono, paradossalmente, quelle che hanno meno probabilità di mettere in questione, sfidare, rifiutare o cambiare la situazione stessa.”

Da un’altra indagine è emerso che, benché i bambini prodigio siano ricchi di talento e di ambizione, a impedire loro di cambiare il mondo è che non imparano a essere originali. Quando si esibiscono, vincendo l’olimpiade della scienza, ad esempio, della matematica o dell’informatica, o diventano campioni di scacchi, imparano a suonare magnifiche melodie di Mozart e splendide sinfonie di Beethoven, succede però qualcosa di tragico: con la pratica diventano più bravi, ma non s’innovano, non compongono mai brani originali; ricercano l’approvazione dei genitori e l’ammirazione degli insegnanti.

La stessa indagine ha dimostrato che sono i bambini più creativi ad avere meno probabilità di diventare i preferiti dell’insegnante. Infatti, gli allievi più sgraditi agli insegnanti sono gli anticonformisti, perché inventano nuove regole. Sicché gli insegnanti, non tutti per fortuna, tendono a discriminare gli studenti molto creativi, etichettandoli come piantagrane. Per tutta risposta, molti bambini imparano presto ad attenersi al programma, a tenere per sé le idee originali. Nelle parole dello studioso William Deresiewicz, diventano “Pecore Eccellenti”. Quando ci meravigliamo degli individui originali che alimentano la creatività e stimolano il cambiamento nel mondo, tendiamo a pensare che siano fatti di una pasta diversa dalla nostra. Semplicemente non si preoccupano quanto gli altri e dei costi dell’anticonformismo. La loro mente è costruita per accogliere l’incertezza e ignorare l’approvazione sociale. Sono programmati per essere iconoclasti (opposizione contro le convenzioni), ribelli, rivoluzionari, guastafeste, cani sciolti e bastian contrari, immuni dalla paura e dal ridicolo. La parola entrepreneur (imprenditore), coniata dall’economista Richard Cantillon, significa letteralmente “Portatore di rischio”.

 “La creatività sta nel concedersi di commettere errori. L’arte sta nel sapere quali errori conservare”.    Scott Adams.

 Allora se vogliamo riconoscere e lasciare briglia sciolta all’originalità, ecco alcune azioni concrete che possiamo intraprendere:

Azioni individuali:

Mettere in questione le impostazioni predefinite. Anziché dare per scontato lo status quo, chiediamoci perché abbia l’aspetto che ha.

Triplicare il numero delle idee. Il modo migliore per incrementare l’originalità è produrre più idee.

Immergersi in un nuovo ambiente. Imparare a svolgere una mansione che richiede nuove conoscenze e abilità.

Procrastinare in modo strategico. Quando generiamo nuove idee, fermiamoci, facciamo una pausa lasciando alle idee il tempo di incubare.

Chiedendo più feedback ai pari grado. Non affidarsi ai superiori, che di solito sono troppo critici nella valutazione delle idee.

Dare voce alle idee originali e promuoverle:

Bilanciare il portafoglio rischi. Quando ci accingiamo a correre un rischio in un certo ambito, bilanciamo la situazione con un eventuale piano B.

Rilevare i motivi per cui gli altri non dovrebbero sostenere la nostra idea. Se le persone devono sforzarsi per generare obiezioni, vuol dire che l’idea è valida.

Rendere le nostre idee più famigliari. Serve mettere le persone a loro agio di fronte a un’idea anticonvenzionale.

Rivolgersi a un pubblico diverso. I nostri migliori alleati sono persone che in passato si sono dimostrate determinanti e che condividono i nostri metodi.

Essere radicali temperati. Se la nostra idea è estrema, mascheriamola con un obiettivo più convenzionale. Fare appello ai valori condivisi esistenti.

Azioni dei leader:

Invitare i propri dipendenti in un torneo di innovazione, a presentare nuove idee.  I tornei di innovazione sono molto utili per raccogliere nuove idee e identificarne le migliori.

Calarsi nei panni del diretto concorrente. Avviamo una discussione sui rischi più gravi e su come convertirli in opportunità, per recuperare competitività.

Organizzare una “giornata degli opposti”. Dirigenti e collaboratori si dividono in gruppi e ciascuno sceglie un pregiudizio o una convinzione che la maggioranza dà per scontato.

Selezionare il personale, non solo sulla base della sintonia con la cultura aziendale. L’originalità proviene da quelle persone che la arricchiscono con nuove idee.

Chiedere, al colloquio di lavoro, che cosa li ha spinti a candidarsi e cosa li convincerebbe a restare in azienda. Facciamoli sentire efficaci e preziosi raccogliendo suggerimenti utili.

Brainstorming e formazione . Una volta al mese indire una riunione per esaminare i problemi e scoprire quali vale la pena risolvere oltre che fare formazione aziendale.

Azioni dei genitori e degli insegnanti:

Chiedere loro cosa vorrebbero in famiglia o a scuola. Poi chiediamo loro di individuare una persona o un personaggio di fantasia che ammirano e chiediamo cosa farebbe quella persona in questa situazione?

Molti genitori e insegnanti elogiano le buone azioni, ma i bambini sono più generosi quando vengono elogiati in quanto brave persone. “Sei una brava persona perché hai fatto…”.

Quando i bambini si comportano male, aiutiamoli a capire come le loro azioni danneggiano altre persone, rafforzando la loro motivazione a non commetterli più.

Enfatizziamo i valori e il rispetto delle regole. I bambini osservano quello che facciamo non quello che diciamo; quindi, se da piccoli li incoraggiamo con esempi positivi, da adulti ci ringrazieranno.

 Giovanni Matera

Per consultare altri miei articoli:

www.giovannimatera.it