La fame di uscire dal fango

La vita è una questione di scelte: puoi lamentarti, cambiare le aspettative o cambiare tu.

Il tuo destino non dipende dalla famiglia nella quale sei nato, dalla città in cui vivi, dagli studi che hai fatto, dal saldo del tuo conto in banca. Dipende dalle tue risorse interne, da quanto ti ami, da quanto ascolti il tuo cuore, da quanto ti senti grato, profondamente, per la vita che ti è stata donata, con tutte le difficoltà. Se vuoi cambiare la tua vita, quindi, non ha alcun senso aspettare che cambino le condizioni esterne. Devi cambiare tu.

Se la tua vita oggi ti sembra orribile, non significa che lo sia, né che tu sia condannato a subirla per sempre. Tu puoi stabilire come indirizzare le tue energie, in quale direzione. Puoi scegliere di lamentarti o di concentrarti sulla soluzione. Puoi scegliere di indossare sempre lo stesso paio di occhiali vecchi e opachi o di indossarne di nuovi, trasparenti e luccicanti.

Puoi continuare a marciare nella direzione in cui hai sempre marciato, e che ti ha portato all’infelicità, ripetendoti che è l’unica possibile, oppure puoi cominciare a cambiare, a creare una visione della tua vita nuova e fiammante, che ti corrisponda, che ti renda felice, nella quale tu ti senta a tuo agio. L’unico ad avere controllo su i tuoi pensieri, sei tu. Nessuno può farlo in vece tua.

La vita fa doni a tutti, ma dopo un poco si stufa di elargire a chi non apprezza. Al contrario, offre sempre più opportunità a chi le sa vedere e afferrare. Per questo, secondo me, dovresti cogliere questa occasione al volo.

Tutte le persone che consideriamo di successo, hanno una cosa in comune: la fame di uscire dal fango, cambiare la situazione, vivere in maniera diversa. Avevano fame di svoltare. La fame è fondamentale, perché è ciò che sostiene la determinazione nei momenti bui, quando le nuvole si affastellano sui nostri progetti, il vento soffia forte e la temperatura si abbassa.

Non sarà facile, i primi passi sono i più duri. Per anni ti sei cibato di vittimismo, di scuse, commiserazione e rancori misti. Tutta questa roba proverà a scoraggiarti, suggerendoti che “non ne vale la pena” e che “non c’è la farai”. Tutto questo non ti serve: “Devi farcela da solo”.

Spesso nei momenti bui tendiamo a concentrarci sui lati negativi e perdiamo di vista il nostro scopo di vita. Avere una meta chiara aiuta ad alleggerire il peso della quotidianità, perché riempie di senso: nessuno sforzo, dolore, sofferenza sono vani se affrontati in funzione di qualcosa di più grande.

È importante stabilire le priorità personali e lavorative. Tu puoi scegliere cosa fare della tua vita. Allora prendi decisioni coraggiose, definisci le tue priorità e riparti ancora più forte di prima.

Un buon 60 per cento dei mestieri che oggi consideriamo sicuri, in un futuro nemmeno troppo lontano, scompariranno. È cosa nota. Vogliamo accanirci, restare aggrappati a credenze ormai prossime alla scadenza, oppure aprire lo sguardo e adattarci al mondo che verrà? Vogliamo essere parte del problema o della soluzione? Per essere parte della soluzione dobbiamo incominciare a chiederci di quali competenze ci sarà bisogno, perché saranno quelle di cui dovremmo dotarci.

Le opportunità ci sono, molto spesso le manchiamo perché non disponiamo delle competenze minime per notarle. Rispetto a una decina di anni fa oggi è pure più semplice riuscirci, proprio grazie alla tecnologia che sta modificando il nostro mondo: per crearci un posizionamento e cominciare a condividere contenuti ci basta un profilo su un social network, dal quale possiamo parlare di ciò che ci interessa, farci conoscere, costruirci un pubblico che ci segue e magari vuole usufruire dei nostri servizi.

Siamo abituati a pensare che il lavoro sia un nostro diritto, qualcosa che ci spetta per nascita. Esistiamo, quindi la società in cui viviamo deve fare in modo di darci un lavoro. Un conto però sono le idee politiche, altra cosa è la realtà: è con quest’ultima che dobbiamo confrontarci. Non possiamo pensare di trovare un lavoro “perché ci spetta”. Il fatto che consideriamo qualcosa un nostro diritto, non ci esenta dall’impegnarci, anche duramente, per guadagnarcelo.

Dobbiamo alzare la testa e crearci nuove competenze, valorizzare le nostre caratteristiche che ci renderanno insostituibili; e dobbiamo anche sviluppare le nostre capacità di innovare, di creare, di essere empatici, sensibili, e propensi al lavoro di squadra. Tutto ciò che, in definitiva, fa di noi degli esseri umani.

Giovanni Matera

Per consultare altri miei articoli:

www.giovannimatera.it