Imprenditore vincente
“Nessuno ha mai vinto una battaglia senza una precisa strategia di come sarebbe riuscito”
(Napoleone Bonaparte).
Agire senza aver prima pianificato obiettivi e azioni, nel lavoro così come nella vita, è un rischio che nessun imprenditore dovrebbe correre, soprattutto se punta al successo.
L’imprenditore non può pensare di guidare la sua azienda senza un progetto da seguire. È lui a guidare la sua nave, è lui a reggere il timone e a definire la rotta. E quindi è lui che deve avere ben chiara in mente la destinazione verso cui sta guidando la sua nave e il suo equipaggio. Una bella responsabilità, vero?
Oltre a dotarti degli strumenti di gestione aziendale adeguati, oggi un imprenditore, ma anche un collaboratore all’interno della sua azienda, deve investire continuamente in formazione, l’unico fattore che può fare la differenza tra chi rimane concentrato sugli obiettivi nel lungo periodo e chi è destinato a essere una meteora. E non parlo solo di formazione professionale tecnica, ma di un lavoro a tutto tondo che coinvolga anche la persona, i suoi percorsi mentali, dalla flessibilità alla capacità di delegare. Una buona formazione ci permette di essere in grado di prendere decisioni con cognizione di causa, rimuovere la pigrizia mentale che ci tiene ancorati a quel “Ho sempre fatto così e andava bene”, di cogliere la portata del cambiamento in atto, di giudicare e scegliere con attenzione i propri collaboratori.
Gli imprenditori di successo sono naturalmente quelli focalizzati esclusivamente sulle attività di crescita, sulle quali hanno un impatto reale e un ruolo insostituibile: le altre le lasciano ai collaboratori che, opportunamente istruiti attraverso processi condivisi, possono all’occorrenza sostituirli. Purtroppo gran parte degli imprenditori si trova ogni giorno a gestire ordini, a prestare assistenza ai clienti, a rispondere a e-mail di rutine.
L’imprenditore non deve essere segregato nella sfera della produzione ordinaria, ma svolgere quelle azioni che solo lui e nessun altro può fare, quelle che portano alla crescita: il marketing, l’innovazione, la vendita, la creazione di processi che servono a rendere l’azienda più flessibile, gestibile ed economica. Sono questi i compiti di un imprenditore vincente.
Secondo dati recenti, il 30% delle imprese famigliari non supera il passaggio generazionale. E questo purtroppo avviene per mancanza di formazione e educazione su come gestire un’attività.
L’imprenditore deve essere educato al mondo imprenditoriale attuale, che è molto diverso da quello dei nostri genitori o nonni. Ci dicono che siamo da dieci anni in crisi economica ma, come diceva Albert Einstein: “La crisi è una grande benedizione”, tuttavia può essere tale solo per chi non riesce a capire che oggi sono importanti la flessibilità e l’attitudine al cambiamento.
Bisogna essere orientati al cambiamento e quindi è fondamentale l’educazione dell’imprenditore in questo senso. È lo stesso principio che è alla base della teoria di Charles Darwin: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, ne la più intelligente, ma quella più reattiva al cambiamento”.
“Follia è fare sempre la stessa cosa ed aspettarsi risultati diversi” A. Einstein.
Fare impresa oggi non vuol dire soltanto iniziare un’attività, significa anche avere degli obiettivi, avere una vision, una mission, una focalizzazione di mercato ben chiara e adottare le giuste strategie e procedure per far cresce ed espandere la propria attività.
Allora vediamo insieme le caratteristiche che dovrebbe avere un imprenditore vincente.
Coraggio, i collaboratori non seguiranno mai una persona insicura o titubante.
Onestà intellettuale, ovvero il senso di giustizia che rende tutti uguali a prescindere da chi ha fatto cosa.
Autocontrollo. Un vero leader non perde mai il controllo, ha fermezza nelle decisioni e un atteggiamento che infonde sicurezza nei collaboratori che lo vedranno come guida.
Carisma. Se non ha una personalità carismatica, difficilmente sarà rispettato dagli altri.
Organizzazione e cura dei dettagli. Prima di saper attuare, deve sapere organizzare.
Accettazione della responsabilità degli errori. Il vero leader non incolpa gli altri dei propri fallimenti e se fossero i collaboratori a sbagliare gli incoraggia ad andare avanti.
Collaborazione. Basa la propria impresa affinchè si crei una sinergia, un’unione tra lui e la squadra.
Empatia. È empatico (simpatico) e non giudica mai poiché ognuno ha la propria visione della realtà.
Comunicazione. È un buon comunicatore ed ha una spiccata capacità di ascoltare gli altri.
Negoziazione. Il leader è in grado di gestire con successo i conflitti e di risolvere le emergenze.
Cooperazione. Crea veri e propri momenti di aggregazione per stimolare legami e motivare i collaboratori al raggiungimento di obiettivi comuni.
Valorizzazione delle differenze. Avendo imparato a conoscere le diversità, come opportunità di arricchimento, il leader riesce a valorizzare e a far sviluppare le potenzialità degli altri.
“Se le vostre azioni ispirano altri a sognare di più, imparare di più, fare di più, voi siete un leader.” John Adams
Giovanni Matera
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