Il tempo. Più tempo per me.

 Il primo che si deve quindi chiarire le idee su cosa sia la libertà, sei proprio tu. Calati nel tuo mondo pratico e concreto e pensa bene che cos’è per te la libertà. (Andrea Condello)

Nella mia vita ho sempre lavorato fin dall’età di sette anni. Ho cominciato a lavorare, come molti della mia generazione, durante le vacanze estive e poi anche il pomeriggio, durante il periodo scolastico, come apprendista falegname. Facevo lavoretti extra per potermi comprare qualcosa di personale, perché i miei genitori non avevano grandi possibilità economiche.

In casa mia il “non fare nulla” non era contemplato. A volte mi lamentavo di questa cosa; però, col tempo acquisii la stessa mentalità dei miei genitori e il lavoro per me divenne uno dei valori più importanti; e di questo sarò loro per sempre grato.

Finita la scuola, non feci nemmeno un giorno di vacanza: il mio maestro, Simone, mi aspettava già in bottega. Dopo qualche anno, la mia ambizione mi portò a sperimentare nuove strade, e da lì ebbe inizio la mia carriera di artigiano falegname in proprio. Avevo poco più di vent’anni e, esattamente come i miei genitori, mi ritrovai a lavorare, lavorare e lavorare. È stata un’avventura che, nonostante i tanti problemi e sacrifici, ha forgiato la persona che sono oggi.

Una mattina, la svolta: un incidente in auto sulla Bari-Taranto, mentre mi recavo ad acquistare del materiale per il mio lavoro. Mi sveglio in ospedale, dopo tre giorni di coma, e m’informano di avere un femore rotto e la milza spappolata. Allora, invece di piangermi addosso, incominciai a riflettere sulla mia vita che avevo impostato tutta sul lavoro e basta. Mi facevo continuamente delle domande. Sempre le stesse:

Fino a quando riuscirò a reggere questi ritmi? Che senso ha tutto questo? Sono davvero felice?

Forse l’incidente era stato un segno per farmi capire che c’era qualcosa che non andava, sia nel mio lavoro sia nella mia vita.  Avevo visto troppi amici imprenditori rimasti incastrati, a settanta, ottant’anni, dentro le maglie delle loro aziende. Non volevo fare la fine di quei colleghi che hanno trasformato la propria passione in una prigione.

È che, quando hai un sogno vero e una grande meta, pensi solo a come poterli realizzare. Smetti di sentire la fame, il sonno e vai avanti a lavorare come un automa, dimenticandoti dei tuoi cari, degli amici e di te stesso. Il tuo unico obiettivo è di far funzionare bene l’azienda, non solo per te e la tua famiglia ma anche per i tuoi collaboratori e le loro famiglie. Avverti una grande responsabilità verso di loro. Ma è anche vero che sacrificare ogni spazio e ogni tempo da dedicare a sé stessi, ai propri affetti e amicizie significa annullarsi e vivere di rimpianti.

E allora cominciai a elaborare una strategia che mi permettesse – entro qualche anno – di riappropriarmi del tempo perduto, delegando gradualmente le mie funzioni manageriali a persone capaci, formate e fidate (i miei figli), mentre io avrei continuato a svolgere il ruolo di supervisore – il quale non richiede assidua presenza operativa – fino a un certo giorno, però…

Quel giorno speciale decisi di farmi un grande regalo: Il tempo. Più tempo per me.

Così, il giorno che sono andato in pensione, ho deciso di togliermi dalle “scatole”, ritirandomi anche dall’ultimo ruolo di supervisore dell’azienda, senza però mollare il mio grande progetto, “La Matera Arredamenti nel Sociale”: la cosa più importante che ho creato nella mia vita e che mi fa battere il cuore da oltre cinquant’anni, insieme alla pubblicazione dei miei libri: “La Cassetta degli Attrezzi”, “L’Umana Impresa”, “Dove sono i pomodori?” e “Comincia dalla fine”.

Da quel giorno ho iniziato a dare un nuovo significato alla parola ‘libertà’, adattandola al mio stile di vita, ai miei valori e alle mie nuove mete; che non significa soltanto curare i propri hobby o desideri. Il processo che ci porta a diventare uomini liberi parte da molto lontano e ha a che fare con alcuni concetti fondamentali. Vediamo quali:

Alimentare il proprio “ardente desiderio” il tuo fuoco interiore. Ognuno di noi è in questo mondo per compiere una missione importante: quella che dà vita alle nostre attività e rende piene le nostre giornate; quella che ci permette di sprigionare la forza indescrivibile di superare gli ostacoli della vita.

Scegli i compagni di viaggio e impara dai migliori. Nella strada verso la libertà paghiamo un grande prezzo, quello di fare scelte importanti, talvolta radicali, anche con le persone. Siamo la media delle cinque persone che frequentiamo più spesso. Dobbiamo saper scegliere chi seguire e di quali persone circondarci.

 Imparare a creare, a gestire e a rispettare il denaro. Per decidere in libertà hai bisogno del denaro. Per guadagnare del denaro devi creare valore per le altre persone per poi puntare all’eccellenza.

Trova il tuo stile. Per ottenere quello che si vuole, dobbiamo curare la nostra immagine e il nostro comportamento.

Far vincere le altre persone. Per raggiungere un buon livello di libertà e autonomia, dobbiamo imparare a delegare e a rendere autonome le persone che collaborano con noi. Quando cominceremo a concentrarci anche sul dare, cominceremo a ricevere sempre di più, il c/c universale è in ascolto.

Controlla i tuoi pensieri. Per essere liberi dobbiamo imparare a riconoscere quali pensieri ci servono davvero e quali, invece, possiamo cancellare definitivamente dalla nostra mente. Nutrire il nostro cervello eliminando tutto ciò che ostacola la nostra felicità. In questo modo avremo la giusta carica e la giusta energia per pensare in grande e realizzare grandi cose nel nostro futuro.

 Prepararsi ai momenti di difficoltà. Ciclicamente ci troveremo a vivere momenti di grandi crisi. Alcune di queste sono prevedibili, altre invece no. Quello che non puoi prevedere, lo puoi comunque prevenire agendo con consapevolezza e maturità, imparando da errori, lavorando strategicamente sul tuo piano B, qualunque cosa accada.

Bisogna sempre tenere bene a mente che, se non abbiamo il pieno controllo della nostra vita, non potremo mai sentirci liberi.

Giovanni Matera

Per consultare altri miei articoli:

www.giovannimatera.it