I Nuovi Condottieri

Tutte le epoche sono state segnate dalla presenza di grandi leader. Persone straordinarie, dal carisma irresistibile, capaci di risvegliare sogni sopiti e di guidare le moltitudini verso il raggiungimento di nuovi scenari che i più non riuscivano nemmeno a immaginare.

La parola “leader” era sinonimo di grandi virtù, attribuita a chi fosse in grado di capire i bisogni e le speranze di un popolo. Era un essere che si distingueva per integrità morale e per forza interiore. Aveva un grande obiettivo da raggiungere e una determinazione inarrestabile nel perseguirlo.

L’epoca attuale invece è segnata dalla presenza di grandi mistificatori (persone che fanno apparire qualcosa di diverso dalla realtà), che sono scambiati per leader (in negativo) i quali usano la propria influenza per il raggiungimento di interessi privati, e non del benessere comune.

Tutti noi avvertiamo questo vuoto che nemmeno le religioni, nuove o tradizionali, riescono più a colmare poiché lontane dai bisogni sempre più complessi di un’umanità, che si evolve senza un vero obiettivo o scopo comune.

Ci troviamo, quindi, in un periodo storico molto delicato in cui questo trono vacante non trova un vero sovrano che voglia (o possa) assumersi la responsabilità di migliorare concretamente l’esistenza umana.

Eppure, a voler ben guardare il mondo odierno in maniera pragmatica, ci sarebbe chi potrebbe ricoprire il vero, e ormai dimenticato, ruolo di Leader. Si tratta dei nuovi condottieri dell’epoca moderna, i soli che possiedono il potere di cambiare la vita a milioni di uomini, secondo le proprie scelte e azioni. Queste persone sono gli imprenditori di tutto il mondo.

So che un’affermazione del genere potrà apparire forte, o provocatoria; però, a una più attenta riflessione, può mostrarsi evidente ed elementare quanto ogni singolo titolare d’azienda possa fare per ciascun essere umano, che vive gran parte della propria giornata in un ambiente lavorativo.

Ormai l’azienda è diventata il luogo in cui si amplificano le sempre più palesi lacune della scuola, della famiglia e della società in genere, ma anche l’unico luogo nel quale queste lacune possono e dovrebbero essere colmate.

Decidere di assumersi questa responsabilità, diventando un vero leader nei confronti del proprio personale e della società intera, potrebbe davvero rappresentare una trasformazione epocale, priva di ideologie politiche o religiose. Ciò creerebbe di sicuro un cambiamento radicale nella vita quotidiana di tutti noi, disillusi ormai da falsi leader tanto potenti quanto lontani dai reali bisogni della gente.

Potrebbe essere un ritorno al leader nel suo significato più vero, capace di produrre miglioramenti tangibili nella vita della gente, un aiuto concreto a tutti quelli che dedicano la propria esistenza alla famiglia e al lavoro, e che in cambio ottengono solo frustrazioni e malinconia. Un Leader puro, che porti positività, che sappia risollevare gli animi delle persone che lo circondano e che dia uno scopo grande e condivisibile a tutti coloro che amano crescere e progredire lungo il cammino sulla terra.

Ci vorrebbe davvero un condottiero, appunto, capace di invertire la figura stereotipa dell’imprenditore, da creatore soltanto di ricchezza materiale ad artefice anche di ricchezza interiore.

Giovanni Matera

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