Un mondo difficile

“Non dirmi quanto lavori duro, dimmi ciò che hai realizzato!”       

James Ling

Non c’è niente che mi gratifichi più del condividere con voi queste mie conoscenze, ma sono anche consapevole che da sole non servono a nulla. “Sapere è potere” soltanto se usiamo la conoscenza per agire, per modificare abitudini acquisite, altrimenti sono semplici nozioni teoriche non utili a cambiare lo stato delle cose. In molti casi si tratta di argomenti che già sappiamo e di cui io stesso, se pur in maniera diversa, ho già trattato in precedenti articoli. Ora vi è una semplice ma inevitabile domanda da porsi: Siamo davvero in grado di mettere in pratica questo sapere?

Mai come in questo momento storico la vita è stata così frenetica: abbiamo agende piene d’impegni e la mente bombardata da informazioni. Tv, social network, internet anche nei telefonini… la tecnologia avanza così velocemente, che facciamo fatica a tenere il passo. In tutto il mondo occidentale, la pressione e la competizione si fanno sempre più ossessive. Lo stress cui siamo sottoposti è a livelli quasi insormontabili. Se poi siamo degli imprenditori o abbiamo dei ruoli di responsabilità, siamo continuamente in obbligo di prendere decisioni, senza mai tradire le nostre debolezze, e questo richiede notevoli energie. Ma ciò riguarda ormai tutte le professioni, e quindi dovremmo proteggerci tutti quanti, poiché non esiste ruolo o lavoro così importante da valere una malattia o addirittura una vita. Anzi, direi che limitarsi a mantenere una buona salute, non basta. Dobbiamo garantirci qualcosa in più: la vitalità e l’energia. Le persone vitali ed energiche hanno un potenziale maggiore rispetto alla norma. Sono più positive, più estroverse, più produttive e, quel che più conta, più serene.

Prendiamo ad esempio i pluricentenari. Loro hanno in comune l’atteggiamento mentale e una certa filosofia di vita. Sembrano possedere la capacità di gestire lo stress, le perdite e altre difficoltà dell’esistenza, rimanendo attivi in ogni situazione. Portano avanti passioni, interessi e progetti. Motivano gli altri, hanno degli obiettivi e fanno di tutto per raggiungerli. Sono entusiasti, appassionati, dimenticano in fretta, non rimuginano sul passato e si concentrano sul presente e sul futuro. Hanno un grande senso dell’umorismo, sono immersi nel flusso della vita, impermeabili alla convinzione che col passare degli anni si debba rallentare il passo. Amano la compagnia ma stanno bene anche da soli, non dipendono dall’approvazione altrui, non hanno nessun desiderio di apparire interessati, si considerano senza tempo e prendono la vita come viene e la amano così com’è.

Ma come si può essere sempre al top, in un mondo così caotico e difficile? Intanto cominciamo a chiederci cosa veramente vogliamo fare da grandi e a fissarci degli obiettivi. Ora proviamo a vedere come dovrebbe essere strutturato un obiettivo veramente efficace e “Smart”.

Smart in inglese significa abile, intelligente ecc., ma è anche l’acronimo di:

S – Specifico

M – Misurabile

A – Associato a sensazioni piacevoli

R – Realistico/raggiungibile

T Time based, cioè definibile sulla scala dei tempi.

Vediamo adesso di comprendere più a fondo il significato di queste caratteristiche.

Specifico. Per realizzare ciò che si desidera bisogna averlo prima ben chiaro nella mente, altrimenti si finisce nella situazione del marinaio che vuole andare grossomodo da qualche parte, ma che non ha una precisa destinazione. Di conseguenza non potrà mai stabilire una rotta di navigazione.

Misurabile. E’ fondamentale conoscere l’esatta posizione della linea del traguardo, per rendersi conto di quanto ancora bisogna correre per raggiungerlo.

Associato a sensazioni piacevoli. Sviluppare un’immagine dell’obiettivo prefisso, (una foto o un simbolo) e tenerla bene in vista così da poter sorridere ogni volta che la guardiamo, sapendo a quale piacevole sensazione l’abbiamo associata.       Realistico. Non basta avere degli obiettivi, occorre crederci fermamente e, soprattutto, essi devono corrispondere all’immagine che abbiamo di noi stessi e di ciò che riteniamo veramente possibile; altrimenti, come molti di noi sappiamo, il cervello ne saboterà costantemente l’attuazione.

“Time based”. E’ fondamentale dare una scadenza ai propri obiettivi: decidere entro quali tempi realizzarli e impegnarsi su una piccola meta alla volta. Le grandi distanze si coprono con piccoli passi.

Ognuno di noi ha un obiettivo da raggiungere, e sa anche come fare. Solo che il sapere non basta, occorre che quel sapere sia tradotto in azioni concrete.

Giovanni Matera

Per consultare altri miei articoli:

www.giovannimatera.it