Sviluppare le pubbliche relazioni
La comunicazione rappresenta il vero motore della società in ogni epoca storica e latitudine.
Il verbo “comunicare” è tuttavia così inflazionato che il vero significato va ricercato prima di tutto nella sua natura etimologica. Sapere che deriva da due parole latine cum (con) e munire (legare), che confluiscono in (mettere in comune), (far partecipe), è più che sufficiente per una comprensione ampia e corretta di cosa va fatto.
“Far partecipe” rimane la traduzione che prediligo, perché in sé racchiude l’essenza della professione delle pubbliche relazioni: il cliente, così come il giornalista intermediario tra noi e i lettori, non è più qualcuno da sospingere compulsivamente verso il nostro business. Al contrario, lo scopo è quello di farlo sentire importante, considerato e in dialogo costante con l’azienda e i suoi simboli e valori. Va fatto sentire partecipe, appunto.
L’importanza della comunicazione in ambito professionale, oggi, è assolutamente imprescindibile. Disporre degli strumenti per comunicare in modo adeguato, consente la creazione di quella buona immagine che nel mercato globalizzato è irrinunciabile per distinguersi dalla massa di imprese concorrenti e che lottano per un poco di visibilità.
Vediamo insieme cosa fare, quali azioni efficaci mettere in campo, soprattutto per chi il comunicare diventerà la sua professione cioè una PR (sviluppo delle pubbliche relazioni):
Riconoscere i propri interlocutori. Qual è il target di riferimento? A chi ci si rivolge? E qual è il canale più adatto?
Rendersi notiziabili. Perché un media dovrebbe parlare di un’azienda piuttosto che di un’altra?
Avere una mentalità aperta. Intraprendere un percorso di pubbliche relazioni non significa soltanto comparire sui giornali con regolarità, ma anche e soprattutto operare un cambiamento profondo del nostro mindset, cioè un cambio di mentalità orientato a un miglioramento generale della comunicazione.
Pensare in grande. Il modo in cui il mondo esterno percepisce la nostra realtà è direttamente proporzionale a come la percepiamo noi.
Comunicare i nostri valori al maggior numero di persone possibile. Un esperto di pubbliche relazioni sa come agganciare qualsiasi aspetto notiziabile della nostra azienda a tematiche d’attualità che sensibilizzano la clientela e l’opinione pubblica.
Lavorare sul lungo termine. Il messaggio e la verità si crea ripetizione dopo ripetizione.
La pubblicità è stata considerata da sempre, la forma regina della comunicazione e promozione. Ma le pubblicità presentano qualche difetto: sono fredde, impersonali e totalmente autoreferenziali. Generano un bombardamento quotidiano di centinaia di spot che difficilmente svilupperanno una forza autentica per farsi percepire autorevoli e quindi degne di fiducia. Le PR, al contrario, si guadagnano sul campo attraverso la stima e la credibilità dei media. Essere pubblicati da un quotidiano importante equivale a farsi conoscere in maniera sana, genuina, portando il potenziale cliente ad abbattere la sua legittima diffidenza.
Continuiamo a scoprire insieme altre azioni da fare:
Creare pareri positivi esterni all’azienda. Apparire sui media in modo naturale, garantisce all’istante un impatto infinitamente maggiore nella percezione del vostro pubblico.
Preferire l’oggettività alla soggettività. Le PR, trasmettono oggettività perché sono frutto di una ricerca giornalistica e non della propria voglia di autopromuoversi.
Limitare i costi. Un singolo lancio pubblicitario arriva spesso a costare come un intero anno di PR, e sortisce risultati di gran lunga minori e meno duraturi.
Cercare media autorevoli. Più autorevole è il media al quale ci si rivolge, più autorevole sarà la percezione generale del messaggio veicolato, questo, quando è possibile naturalmente.
Conoscere i giornalisti cui ci si rivolge. I quotidiani, così come tutti gli altri media di alto livello, ricevono talmente tante e-mail da non riuscire (spesso) nemmeno ad aprirle. Inoltre, non è raro che un professionista dei media, per quanto celebre, possa essere la scelta migliore per noi. La figura ideale è un mix equilibrato di disponibilità, sobrietà nella scrittura e reputazione impeccabile presso i lettori.
Scegliere il giusto media. L’obiettivo è assicurarsi che una data pubblicazione, oltre a essere universalmente riconosciuta come importante, rispecchi anche i valori che vogliamo trasmettere.
Conoscersi alla perfezione. Prima la cosa, poi il come. È importante studiare alla perfezione i dettagli del nostro business che ci rendono unici e di conseguenza magnetici.
Coinvolgere i giornalisti. Invitiamoli nella nostra azienda, facciamo toccare loro con mano ciò che facciamo ed essere abili nel raccontare la nostra azienda, trasformandoli nei nostri migliori alleati.
Ringraziare i media dopo ogni pubblicazione. Facciamo sentire gratificato l’interlocutore.
Creare mistero. Il mistero genera conversazioni da parte delle persone che condivideranno teorie e faranno di tutto per cercare risposte. I messaggi devono continuare a incuriosire e capire quando negarsi. Consapevoli che non tutte le situazioni sono giuste per negarsi.
Scrivere un comunicato stampa efficace. Se è ben fatto, aumenta in maniera sensibile le chance di essere pubblicato. Suggerire il titolo aiuta, anche se questo è compito del giornalista. Nella vita professionale di un giornalista regna il caos, quindi chiamarlo ogni giorno potrebbe diminuire il valore della nostra idea.
Ma comunque abbiamo deciso di non mollare, benissimo, ora è il momento di imparare a creare rapporti empatici che ci consentiranno di conoscere meglio il nostro interlocutore e a interagire con lui in modo efficace e funzionale, dimostrandogli che la proposta editoriale non è a senso unico, convincendolo che a beneficiare saremo tutti, affinché passi dalle chiacchiere ai fatti, procedendo alla pubblicazione.
Nessuno è perfetto, come in ogni campo, la cosa davvero importante è imparare dagli errori, come ad esempio:
Nutrire aspettative irrealistiche.
Omettere di fare storytelling [1] attorno alla propria realtà.
Presentarsi come gli altri, in un mercato dove tutti cercano di comunicare, il nostro messaggio deve essere unico e diverso.
Un errore può capitare, l’importante è imparare la lezione, avere sempre un piano B e soprattutto studiare gli errori degli altri, una straordinaria occasione di crescita individuale e collettiva per comprendere le ragioni di un insuccesso.
Infine possiamo affermare che finché almeno due persone rimarranno vive sul pianeta Terra, anche le pubbliche relazioni sopravvivranno insieme con loro. Comunicare, è tutt’altro che un optional. Anzi, rappresenta la vera forza motrice che spinge le società e tutte le sue principali terminazioni (Stati, aziende, professionisti, consumatori) a rapportarsi per crescere, svilupparsi, creare ricchezza sia condivisa sia individuale.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.giovannimatera.it
[1] Storytelling: strategia di comunicazione persuasiva in ambito economico ed aziendale.