Reimpostare i filtri mentali

Se dici: “Io sono un operaio”, difficilmente riuscirai a fare qualcosa che sia diverso dall’essere operaio.

Siamo la media delle cinque persone che frequentiamo

Se vuoi diventare la migliore versione di te stesso devi azzerare la tua mente, sgombrarla da tutti gli impedimenti che non ti permettono di dare una svolta alla tua vita.

Siamo la storia che ci raccontiamo

Le persone che raggiungono il successo non custodiscono nessun misterioso segreto, fanno una cosa semplicissima: si raccontano la loro storia interiore ancora e ancora, ogni giorno con disciplina.

Dominare le abitudini. L’abitudine è un’azione che ripetiamo continuamente, che entra a far parte della nostra routine a volte in modo inconsapevole e di cui non riusciamo più a farne a meno. Le abitudini sono vitali, perché diversamente saremo impegnati in ogni istante della vita a elaborare informazioni per condurre le attività più elementari, come allacciarsi una scarpa o lavarci i denti.

Ricordi quando hai iniziato a guidare? Le prime volte ti sembrava di dover tenere sotto controllo un’infinità di fattori: le marce, il freno, il volante, gli specchietti retrovisori, la strada, le altre auto, le biciclette, i pedoni. In breve tempo le azioni da compiere sono diventate così familiari da trasformarsi in un’abitudine.

Nel momento in cui la ripetizione instaura l’abitudine, il cervello non ha più motivo di partecipare al corso dell’azione, che è diventata automatica. Se non deve più inserirsi nei processi decisionali, il cervello può dirottare la sua attenzione altrove.

Fin qui, tutto bene. Naturalmente siamo ben lieti di avere un cervello che non ci richiede ogni volta uno sforzo per compiere le azioni più elementari. Ma avrai intuito che questo stesso meccanismo ci porta a istaurare anche le cattive abitudini.

Tutte le grandi realizzazioni nella vita richiedono tempo

Gli obiettivi, che ti verranno richiesti di definire, possono essere giornalieri, settimanali, mensili, annuali. Qualunque sia l’orizzonte temporale, dovranno essere misurabili, raggiungibili e sfidanti.

Will Durant, filosofo, saggista e storico statunitense, riassumeva in questo modo straordinario (parafrasando Aristotele): “Siamo quello che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, quindi, non è un atto ma un’abitudine”.

Ricorda: è impossibile non migliorare, se ripeti un comportamento virtuoso ogni giorno. Personalmente, pensare in questi termini mi dà una carica immensa, perché anche l’obiettivo più grande e apparentemente irraggiungibile si riduce in una serie di piccole tappe che sommandosi giorno dopo giorno, ti inducono al risultato finale. Visto in questi termini, non c’è sforzo, c’è costanza, disciplina, impegno, ma non fatica.

La vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci

Quel 90% rappresenta, essenzialmente, l’atteggiamento mentale, lo stato d’animo. Capisci quanto peso ha nella “costruzione “ della tua vita. La buona notizia è che abbiamo ogni giorno la possibilità di scegliere il nostro atteggiamento, proprio come le abitudini, il sistema di credenze, la storia che ci raccontiamo.

Ora scendiamo nello specifico e parliamo di quali sono i nemici del giusto atteggiamento mentale che dovresti sempre avere nel lavoro, come nella vita. Autentici nemici il cui unico scopo è danneggiarti e frapporsi tra te e il tuo successo e benessere. Chi sono?

L’indifferenza. Non puoi avere successo se non prendi mai una posizione, non hai opinioni e sei sempre neutrale, vuol dire che sei una persona cui non importa di nulla, non curante, distante e fredda.

L’indecisione. Se l’indifferenza dice “non m’importa prendere una decisione”, l’indecisione risponde “ non sono in grado di prendere una decisione”. Le parole di Theodore Roosevelt, presidente degli Sati Uniti, esprimono esattamente questo concetto: “Quando ti trovi di fronte ad una decisione, la miglior cosa che puoi fare è la cosa giusta, la seconda miglior cosa che puoi fare è la cosa sbagliata e la cosa peggiore che puoi fare è non fare niente”.

Il dubbio. Il dubbio può assumere varie sfumature di significato. Può essere costruttivo o disintegratore della realtà.  Può mostrarci il lato positivo, contenente un potenziale di crescita e cambiamento, ma anche il suo lato oscuro, che ci blocca e va a braccetto con l’indecisione, l’ansia, la paura, la paralisi.

Le preoccupazioni. Preoccuparsi è normale, fa parte della natura umana. Un conto, però, è avere preoccupazioni legittime, un altro è fabbricarle senza alcun fondamento. Spesso ci preoccupiamo per situazioni che costruiamo nella nostra mente, ma che, in effetti, non sono ancora accadute o che non accadranno mai.

La timidezza. La timidezza è, spesso, solo una convinzione limitante, che ci portiamo appresso fin dall’infanzia. Pensaci un attimo, i bambini non nascono timidi, da neonati, quando vogliono qualcosa, urlano e gridano fino a che i loro bisogni non sono soddisfatti. Se vuoi avere successo, non puoi farti bloccare dalla timidezza.

La lamentela. Non esiste successo unito a un atteggiamento insistente e noioso di lamentela e protesta sterile. Lamentarsi è diverso dall’individuare problemi con l’intento di risolverli. Una persona che si lamenta continuamente non solo inquina la propria vita, ma allontana anche gli altri, creando il vuoto intorno a sé.

Vediamo invece quali sono le caratteristiche irrinunciabili che devi avere per conseguire il successo nel lavoro e nella vita:

Determinazione, costanza e disciplina. La determinazione, la costanza e la disciplina sono le qualità fondanti del professionista: i mattoni sopra i quali costruire tutto il resto. Con queste tre qualità, avrai la capacità di formare e consolidare abitudini positive e potenzianti, che alimenteranno il tuo atteggiamento mentale in un circolo virtuoso continuo.

Adattabilità e flessibilità. Queste caratteristiche rappresentano il secondo livello delle fondamenta del professionista. La rigidità in ambito lavorativo non è una virtù.

Crescita continua. La formazione è un tassello imprescindibile, è un’esperienza che chiunque dovrebbe fare, almeno per qualche anno perché si possano veramente acquisire le competenze necessarie per entrare a testa alta nel mondo del lavoro.

Farti guidare da un mentore. Questo potrebbe fare veramente la differenza. Ognuno di noi ha un modello cui, consapevolmente o no, si ispira.

Credere in se stessi. Abbiamo costruito una casa: le fondamenta, il primo piano, il secondo piano, il tetto. Non ci resta che saldare il tutto. Credere in se stessi è il sigillante.

Divertirsi e fare divertire. Può sembrare un controsenso, ma non lo è. Si può essere professionisti, divertirsi e ottenere risultati dagli altri facendoli divertire.

“Io penso che il divertimento sia una cosa seria”.  Italo Calvino.

Se affrontiamo il nostro business in questo modo, con queste qualità, con questo atteggiamento mentale, allora possiamo definirci professionisti. Ma puoi fare un passo in più, la vera differenza sta nell’adottare una mentalità imprenditoriale e ragionare da vero imprenditore. Per sviluppare la mentalità imprenditoriale abbiamo bisogno essenzialmente di tre elementi:

  1. Le competenze tecniche del proprio settore di appartenenza;
  2. Specifiche capacità relazionali;
  3. L’atteggiamento mentale, di cui abbiamo parlato fin qui.

Si tratta di sviluppare un insieme di caratteristiche che non sono innate, ma che possono essere apprese da chiunque.

Giovanni Matera

Per consultare altri miei articoli:

www.giovannimatera.it