La ruota della vita
Il leader di se stesso persegue i propri obiettivi anche contro i “demolitori di sogni”, quelli che ti dicono che non ce la puoi fare.
Talvolta i demolitori di sogni sono proprio quelli da cui ci aspetteremmo un sostegno, come i genitori o i compagni di vita che, per eccesso di amore, si trasformano, loro malgrado, in strumenti di sabotaggio. La nostra cultura, in generale, sembra più improntata a demolire che a sostenere i sogni e la libera iniziativa delle persone.
Tale atteggiamento è associato al fatto che nella nostra cultura il fallimento non è ammesso. E come se bollasse per sempre una persona. Così, per paura di sentirsi dei falliti, molti lasciano marcire i propri sogni in fondo a un cassetto. Spesso dimentichiamo che tutti i più grandi campioni e leader annoverano nelle proprie carriere dei fallimenti da cui hanno tratto un insegnamento e nuovi stimoli per fare meglio. Il mitico Pietro Mennea ci ha raccontato:
“Da uno dei miei più grandi fallimenti sono ripartito per costruire i quattro anni più belli della mia vita”.
Il guaio è che la maggior parte dei messaggi che riceviamo dai media, dalle istituzioni e spesso da coloro che dovrebbero ricoprire il ruolo di educatori, non lascia spazio alla possibilità. Nemmeno la scuola abitua i ragazzi a porsi degli obiettivi sfidanti, a credere nei propri sogni e coltivarli, a porsi domande come: “Che cosa voglio fare nella vita?”.
Troppe persone oggi sono come barche che navigano senza una rotta in balia di un mare in burrasca. Lo stesso dicasi di aziende che, in fondo, sono guidate da persone. Troppe persone non sanno dove stanno andando, non hanno obiettivi a breve, medio o lungo termine e vivono alla giornata, lasciandosi trascinare dagli eventi o dalla volontà di chi li circonda.
Chi è leader di se stesso non solo sa cosa vuole, ma anche perché: sa esattamente qual è lo scopo della propria vita, ha una missione e ciò rende più facile il raggiungimento degli obiettivi.
Di contro, la maggior parte delle persone sa bene cosa non vuole, pochi sanno identificare cosa vogliono veramente. Ecco perché lo sport più diffuso è la lamentela. Per fortuna c’è chi invece decide che ci può essere anche un modo diverso per vivere e dare senso alla propria vita.
Per semplificarti il compito, prova a pensare alla tua vita come se fosse una ruota. Prova a suddividerla in otto spicchi, ciascuno dedicato a una specifica area:
Fisco e salute, Famiglia, Lavoro, Svago, Finanze, Relazioni, Avventura, Spiritualità.
Ora prova a riprodurre su un foglio di carta e colorare ogni spicco dandogli un valore da uno a dieci, in modo da far emergere il tuo livello di soddisfazione. Insomma, come tu ti senti in rapporto alle otto aree della tua vita.
Proviamo a fare un esempio.
Poniamo che tu esprima una soddisfazione di 10 nell’area dello svago, perché ami suonare la batteria e appena trovi un momento libero, scappi in sala prove con la tua band. La relazione, di conseguenza non ne guadagna. La tua ragazza pur sapendo che sei appassionato di musica, si aspettava che e dedicassi tutti i sabati e le domeniche. Tu vorresti, tutto, suonare e stare meglio nella coppia, ma non riesci a capire come sia possibile conciliare le due cose, quindi la soddisfazione nell’area relazione, diamo un 5.
La forma fisica non è granché, non ti alleni perché fare sport toglierebbe tempo alla musica. Comunque stai bene, sei giovane, ti piaci, mangi sano, quindi potresti darti un bel 7.
Finanze? Tragedia! Non hai un euro e non ne riesci a metterne da parte. Già per il fatto che riesci a pagare il fitto, ti dai un 1.
Sei un impiegato part-time, frustrato perché sottoutilizzato, ma non hai pensato di cambiare lavoro. Hai paura che, fare più ore di lavoro perderesti l’attuale tempo libero. Se di soddisfazione si può parlare, direi di darti un 4.
In famiglia sei convinto che vada bene. Sei un figlio unico, andato a convivere da poco, cui la mamma stira ancora le magliette e prepara deliziosi manicaretti che ti consegna direttamente a casa. Diciamo 8.
Spiritualità 0: non leggi, non mediti, non ti prendi cura per riflettere.
Avventura? Credi che la tua vita cambierebbe se riuscissi a sfondare nella musica, ma ancora non è accaduto. Soddisfazione bassa, tuttavia continuare a provare di emergere in campo musicale, questo ti dà quell’adrenalina che altrimenti mancherebbe alle tue giornate. Puoi darti un 6.
Se hai seguito il mio suggerimento e hai colorato i vari spicchi della ruota, immagina che sia uno pneumatico. Lo metteresti sotto la tua macchina? Spesso la risposta è no. Se nella ruota ci sono aree meno sviluppate delle altre, allora significa che non è bilanciata. E quindi è bene investire maggiori energie in quelle aree.
Bisogna procedere per gradi, in due modi.
Primo: Andare piano; che non significa con svogliatezza o senza coraggio, ma con l’energia, la concentrazione e la presenza che servono a portare armonia in una situazione equilibrata.
Secondo: Per tornare all’esempio, il 10 nello svago è il risultato di anni dedicati a suonare uno strumento, sottrarre un poco di tempo a quest’area non comprometterà i risultati ottenuti in tanti anni, in compenso, però, ti permetterà di dedicare più tempo alla tua ragazza o di capire che lavorare a un lancio di videocorso per imparare a suonare la batteria è un modo intelligente per migliorare la tua situazione economica e, perché no? lavorativa, senza privarti la possibilità di sfondare come musicista.
Una ruota “della vita” più omogenea scorre meglio e, di conseguenza, fa sentire meglio.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.giovannimatera.it