La delega, il vero lavoro dell’imprenditore

 “Infatti, la delega è il vero lavoro dell’imprenditore, che si occupa di un’area e la comprende, per poi formare una persona che faccia quella cosa al posto suo e andare a occuparsi di un’altra cosa ancora, a un livello superiore, che delegherà ancora una volta, senza soluzione di continuità, sempre meno impegnato dagli aspetti operativi e sempre di più da strategia, finanza, investimenti, rapporti istituzionali, sociale.” (Luca Torcivia).

 Lo scopo istituzionale di un’impresa è il profitto, l’utile a fine mese. Potremmo considerarlo non solo come la principale misura dell’abilità dell’imprenditore, ma anche come un fatto etico nei confronti dei suoi collaboratori e del contesto in cui opera. L’impresa ha uno scopo sociale perché produce sostentamento per le persone che ne fanno parte.

L’impresa che funziona vede l’imprenditore occuparsi del futuro e della crescita, supportato dai collaboratori che svolgono tutte le attività operative e si occupano del quotidiano e delle crisi. Lo scopo della tua azienda è renderti libero e felice, perché tu riesca a fare quello che vuoi, perché tu dipenda solo da te stesso, perché tu abbia tempo e danaro da spendere.

Tu sei l’ostacolo principale alla tua libertà e felicità.

La principale abilità richiesta per la delega è una bassa resistenza al cambiamento. E il cambiamento purtroppo è continuo. Creare un’azienda dal nulla o sviluppare un’azienda esistente richiedono entrambi attitudini al cambiamento. Un padre fondatore è stato molto bravo ma anche un figlio che riesca a continuare l’espansione è un imprenditore in gamba.

Gli imprenditori di seconda o terza generazione, che sono riusciti a continuare l’espansione aziendale son stati bravi quanto i loro padri. Entrambi comunque hanno dovuto delegare per consentire la crescita.

 Ci sono alcune idee di fondo che dovrai contrastare per riuscire a delegare:

La ricerca di un clone. Vorremmo tutti un’anima gemella, e poi “Quella cosa come la faccio io non la fa nessuno”, “La persona cui vado a delegare dovrebbe essere come me”. Peccato che se fosse come te, avrebbe già la sua azienda.

La smania del controllo. Il controllo è uno dei fattori principali che devi esercitare in azienda: il controllo dei risultati. Se invece ti occupi del fatto che le cose siano fatte in un certo modo, se dai cruciale importanza al come si deve operare (che in genere è il tuo modo di operare) questo richiede la tua costante presenza e non va bene perché cosi facendo sarai meno libero dimostrando anche poca fiducia nel prossimo.

Il potere delle finanze. È buona cosa nominare un responsabile amministrativo che si occuperà del denaro in tutti i suoi flussi, della regolarità di tutte le registrazioni, degli adempimenti fiscali e di legge, della contrattualistica e del controllo di gestione. Il suo compito sarà operare per avere un’azienda sana finanziariamente. Il tuo compito invece è quello di conoscere ogni mese i costi e gli utili, approfondire le cose non chiare ed intervenire per ripristinare un’abbondante creazione di profitto.

Ci sono invece cose che non puoi delegare:

Non puoi delegare il futuro e lo scopo etico e sociale della tua azienda.

La visione. La visione è la direzione verso la quale l’azienda dovrà andare in futuro. La visione è anche: chi saranno i nostri clienti e di che cosa avranno bisogno. In azienda si ha bisogno di un leader responsabile della visione e di un manager responsabile di un potere esecutivo, ma in una piccola azienda queste due funzioni di solito sono esercitate dalla stessa persona.

La politica delle risorse umane e la scelta delle persone chiave. L’unica politica vincente sulle risorse umane, in grado di creare un’azienda sana in continua espansione, consiste nel reclutare continuamente persone di valore attraverso la selezione permanente, mentre ci impegniamo al massimo nel rendere produttive e motivante le persone già in organico.

Per trovare continuamente persone di valore la cosa necessaria è avere, come azienda, uno straordinario obiettivo etico sociale, ascoltare la nuova generazione di lavoratori e cambiare dei paradigmi a cominciare da noi imprenditori.

La nuova generazione oggi ha voglia di trovare ambienti di lavoro in cui può sentirsi valorizzata, serena, in cui ricevere formazione per sviluppare il suo potenziale, ha bisogno di un progetto che vada oltre la giornata di lavoro, un obiettivo grande in cui poter contribuire e un gruppo in cui potersi riconoscere.

Non è più possibile ascoltare frasi come: “Qua si è fatto sempre così.”, “I giovani pensano solo ai soldi.” e ancora “Dopo un certo numero di anni vedremo per un eventuale avanzamento di carriera.” ecc.

E allora ci sta che un giovane lavoratore/professionista faccia la valigia e vada dove sarà rispettato, prima di tutto come persona e poter dimostrare il suo reale valore.

Delegare è la cosa più difficile in assoluto, perché prevede un atto di fede (che tu possa essere sostituito) o di fiducia in un’altra persona. La fede non è per tutti, e per questo motivo molti falliscono nella delega.

Giovanni Matera

Per consultare altri miei articoli:

www.giovannimatera.it