I sette peccati capitali del marketing
Oggi, quasi tutte le aziende investono in attività di marketing e comunicazione. Per molti imprenditori, però, fare marketing significa solo produrre un bel catalogo o avere un buon sito internet. Sono pochi quelli che ritengono strategico questo settore aziendale; eppure, chi più chi meno, tutti dedicano tempo e denaro ad attività volte a sviluppare i contatti dell’azienda.
Lo scopo di questo mio contributo è di suggerire all’imprenditore delle indicazioni per un miglior investimento possibile nel marketing (specie in questi momenti di crisi economica) finalizzato all’incremento della clientela e del fatturato.
In genere, quando un’azienda trova difficoltà nella pratica del marketing o nelle vendite, vuol dire che sta commettendo degli errori. I principali e più comuni, di questi errori, sono stati individuati e definiti come “I sette peccati capitali” qui riportati.
1° Non avere un’offerta di valore
Quando un’impresa non riesce a dare al proprio prodotto/servizio una connotazione, diversa da quella dei concorrenti, e non si pone due fondamentali domande:
- Perché un cliente dovrebbe scegliere proprio il mio prodotto o il mio servizio, o la mia azienda?
- Che cosa fa la mia azienda per essere unica?
La tentazione, però, è puntare esclusivamente sullo sviluppo di caratteristiche tecniche che rendano il prodotto “migliore” della concorrenza. Invece, per avere vendite più rilevanti, bisogna essere diversi, unici e possibilmente i primi a lanciare sul mercato un determinato prodotto/servizio.
2° Non sapere (quasi) nulla del cliente
Immaginiamo di voler vendere dei prodotti o dei servizi. Solo che, non sappiamo a chi venderli. Che possibilità concrete di successo avremo nel tentativo di aumentare le vendite? Non conoscere bene il tipo di cliente cui ci si vorrebbe rivolgere è il secondo peccato capitale, costantemente in agguato, che costringe un’azienda a indirizzarsi verso un cliente generico, con comunicazioni generiche, nella convinzione di parlare a tutti, mentre, in realtà, non comunica a nessuno.
3° Presumere di sapere
Perché una campagna di comunicazione di marketing abbia veramente successo e aumenti le vendite di un’azienda, è fondamentale sapere cosa dire. Tante aziende, ancora oggi, compiono il “grave peccato” di scommettere su ciò che potrebbe piacere al cliente, sulla base di sensazioni proprie. L’azione più semplice e naturale da attuare, invece, è chiederlo direttamente al cliente mediante un sondaggio.
4° Rimanere vecchi dentro
Restare sul mercato, trovare clienti, e vendere loro prodotti/servizi, sono pratiche in continua evoluzione. Eppure, a volte, capita di essere fermi a modelli di business vecchi di anni; e questo, mentre ci si lamenta della crisi economica!
5° Mantenere basso il volume
Poniamoci questa domanda: ”Quante persone cercano i nostri prodotti e servizi e quanti sanno dell’esistenza della nostra azienda?”. Se la risposta non ci soddisfa, allora occorre “alzare il volume” dei nostri messaggi, utilizzando ogni canale possibile di comunicazione.
6° Non misurare
Il termine “marketing” è solitamente abbinato a “pubblicità” e s’intende spesso un investimento a fondo perduto. Anche questo è un altro “peccato grave”, poiché il marketing, per definizione, significa progettare il successo commerciale di un’azienda.
7° Essere noiosamente standard
Non è sufficiente farsi conoscere. Bisogna farsi riconoscere!
Un’azienda, per ottenere più clienti interessati, deve prima incuriosirli; e la curiosità si suscita solo con qualcosa di originale e diverso dalla concorrenza.
Bene. Come abbiamo potuto osservare, vi sono diverse semplici azioni, a basso costo, che possono realmente cambiare gli esiti di un marketing finora inefficaci e deludenti, a dei risultati proficui e vincenti! Basta volerlo davvero.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
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