Abbiamo un programma di miglioramento su noi stessi?
“L’ambizione senza conoscenza è come un battello sulla terra ferma”.
Il 54% delle persone non legge neanche un libro durante l’anno. Questo è un dato, rilevato dalla Fiera del Libero di Torino, che va sempre più peggiorando. La conseguenza di ciò è che molta gente ha persino difficoltà a leggere e comprendere, per esempio, il bugiardino delle medicine o il foglio delle istruzioni per l’assemblaggio di un oggetto appena comprato; come quel tizio che, non capendo come montare il sellino della bici, se ne andava in giro senza; a rischio di farsi male.
Parlando con i miei colleghi imprenditori, è emerso che molti di loro non abbiano mai letto un libro o partecipato a seminari e convegni, su questioni inerenti le loro attività.
Viviamo in un’era informatizzata, forse troppo anche, e non possiamo pensare di voler competere in una strana economia, in continua mutazione come quella odierna, senza avere un preciso programma di miglioramento su noi stessi.
A tale proposito mi piace citare l’illuminante aforisma di Einstein “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”, proprio per insistere sul tema del “cambiamento”; per cui, se vogliamo davvero che le cose cambino, dobbiamo cambiare noi per primi!
Gli imprenditori che oggi soffrono meno i pesanti effetti della crisi, l’hanno capito bene: il capitale più importante di un’azienda, su cui bisogna continuamente investire, siamo noi stessi!
Migliorarci di continuo serve a ripristinare la nostra positività, la nostra autostima, la nostra energia emozionale. Noi, senza rendercene conto, un po’ alla volta, abbiamo accumulato delle “cicatrici emotive”, abbiamo perso un po’ di quella fiducia che nel passato ci ha permesso di decidere e di affrontare sfide difficili e, per conseguenza, abbiamo cominciato a ritirarci, a introvertirci, a perdere sicurezza e speranza nel futuro: non siamo più le stesse persone di prima.
Oggi, la risorsa più preziosa, non è il petrolio (anche se pure questa un giorno finirà). Non è l’oro, con il suo indiscutibile valore; e nemmeno l’acqua, nonostante la sua scarsità in alcune parti del mondo (causa anche di guerre e sofferenze). Queste risorse sono indiscutibilmente primarie, ma non le più importanti. La risorsa più importante in assoluto, dal mio punto di vista, è L’entusiasmo! L’entusiasmo è fiducia in se stessi, desiderio di crescere, voglia di cimentarsi nel fare la differenza. E’ da questo capitale che poi fluiscono anche tutti gli altri.
Quando manca l’entusiasmo e la fiducia in noi stessi, abbiamo difficoltà ad avere successo e diventa anche difficile essere motivati, se non crediamo nelle nostre capacità. Se non riusciamo a credere davvero in quello che facciamo, comunicheremo agli altri la nostra mancanza di convinzione. Come potremo mai convincere le persone migliori a lavorare con noi, se dai nostri occhi lasciamo trasparire il dubbio? Come potremmo mai vendere, a chiunque, qualsiasi cosa?
All’interno del mio libro, fresco di stampa, La Cassetta degli Attrezzi, vi è un articolo intitolato, “Non pensare di farla franca”. Chiedo venia per l’autocitazione, ma l’argomento lo richiede: “Come si può pensare di farla franca, nel lavoro e nella vita, se tra i nostri impegni prioritari non prevediamo un programma di miglioramento su noi stessi?”
Siamo unici ma, al tempo stesso, potenzialmente uguali a tutti gli altri. L’unica differenza tra noi e le persone di maggior successo, consiste solo nel modo di pensare e dall’entusiasmo che mettiamo in quello in cui crediamo veramente.
I pensieri diventano cose. Siamo il risultato di ciò che abbiamo pensato ieri e saremo il risultato di ciò che pensiamo oggi.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.giovannimatera.it